Lo spazzolino da denti attraverso i secoli | I Domandony


Quando pensiamo alla vita quotidiana del passato una delle prime cose che ci viene in mente è la scarsa igiene della gente. Se per certi versi è vero, non possiamo dire che sia universalmente vero. Ad esempio, quando gli spagnoli arrivarono fra le popolazioni precolombiane del Sudamerica, il loro odore era così nauseabondo per gli indigeni che questi dovettero seguire i marinai spargendo incenso in modo da nasconderne l’olezzo. Al di là dell’ironia, questo aneddoto ci dice che dopotutto l’igiene era una cosa già ben conosciuta e ritenuta importante anche in popoli tecnicamente e tecnologicamente meno sviluppati e quindi sorge una domanda: quando abbiamo iniziato a pensare all’igiene? Nelle prossime righe proveremo a rispondere grazie alla storia dello spazzolino da denti.

 

Fin dall’alba dei tempi probabilmente ci siamo interessati alla nostra pulizia, esattamente come fanno gli altri animali. Ma se parliamo di forme tecnologiche, i primi prototipi di spazzolino risalgono a circa 7mila anni fa. In quel periodo dovrebbe infatti essere comparso il “miswak”, un bastoncino di legno di Salvadora persica che veniva ammorbidito ad un’estremità e strofinato sui denti. Questo strumento è stato usato per millenni dai popoli arabi, da quelli del nord africa, del corno d’africa, del subcontinente indiano e in generale dell’Asia. Qualche tempo dopo comparve un altro attrezzo simile in Mesopotamia; risalirebbe al 3500 a.C. il bastoncino da masticare (chew stick), cioè un rametto o radice che da una parte veniva leggermente appuntito e usato come stuzzicadenti e dall’altra veniva masticato fino a rendere il legno sfilacciato e a setole; a quel punto si poteva strofinare il risultato sui denti. Bisogna tener conto che oltre alla semplice azione meccanica, le piante offrivano delle proprietà curative o protettive ai denti e dunque quei metodi artigianali funzionavano benone (sicuramente meglio di niente). Ad onor di cronaca, uno strumento molto simile era utilizzato anche in Egitto (reperti risalenti al 3000 a.C.) e in Cina (resoconti risalenti al 1600 a.C).

 

Fu proprio la Cina ad offrire il successivo sviluppo. Mentre in Europa si usavano ancora rametti e radici come stuzzicadenti, in Africa si continuava coi bastoncini da masticare e nel mondo musulmano si raccomandava l’uso del miswak insieme alle cinque preghiere quotidiane, la dinastia Tang (settimo – decimo secolo) introdusse lo spazzolino a setole. Le setole erano ricavate dai peli del cinghiale siberiano che essendosi sviluppate al freddo erano più resistenti. Ci vollero però centinaia di anni prima che l’usanza si diffondesse. Dapprima se ne accorsero i giapponesi che nel 1200 ne scrissero nel Shōbōgenzō, una raccolta di scritti ad opera del monaco buddista Eihei Dogen. Più tardi i viaggiatori europei riportarono la stessa usanza che entrò nel costume soltanto a partire dal 17esimo secolo. Dal canto loro i raffinati europei trovarono i peli di cinghiale troppo duri e scelsero allora di usare i peli della coda del cavallo, che sono un po’ più morbidi. Come i cinesi, anche gli europei incastrarono questi peli in bastoncini di legno od ossa.

 

La vera e propria diffusione europea dello spazzolino è però da attribuire ad un sovversivo incarcerato: è il caso di dire che “galeotto fu il galeotto”. Un certo William Addis nel 1770 era stato arrestato per aver preso parte ad una rivolta ma, una volta in gabbia, non amava particolarmente lavarsi i denti usando un panno in cui “spalmava” sale e fuliggine. Sviluppò allora uno spazzolino artigianale usando un osso recuperato dai pasti e delle setole gentilmente offerte da una guardia. Dieci anni più tardi, divenuto benestante, riuscì a lanciare una produzione ingente di spazzolini creando un’azienda ancora attiva, la Wisdom Toothbrushes, che fino al 1996 è stata di proprietà della stessa famiglia.

 

Da questo punto in poi possiamo parlare soltanto di miglioramenti tecnici. Il primo brevetto risale al 1857, rilasciato negli USA a H. N. Wadsworth, ma nonostante gli sviluppi ci vollero quasi altri cento anni e una guerra mondiale per diffonderne l’utilizzo. Durante la seconda guerra mondiale divenne infatti obbligatorio per i soldati statunitensi lavarsi i denti e così facendo influenzarono il resto del mondo. Nel frattempo, poi, già nel 1938 l’azienda DuPont introdusse il “Miracoloso spazzolino del Dottor West” (Doctor West’s Miracle Toothbrush) ovvero il primo spazzolino con setole in nylon che permetteva una maggiore produzione di massa (nonché cruelty free). Nella Svizzera del dopoguerra venne poi inventato lo spazzolino elettrico e prese il nome di “Broxodent", mentre nel ’77 la Johnson & Johnson introdusse lo spazzolino con la testa curva per raggiungere anche i denti posteriori e aggiunse molte più setole per spazzolare meglio i denti.

 

Parallelamente allo spazzolino, si sono evoluti anche i metodi per profumare l’alito e sbiancare i denti. Se nella Roma antica si usavano strumenti fin troppo abrasivi come resine o ossa e conchiglie sbriciolate e passate sui denti con stracci, nel 1600 si cominciò a parlare di saponi per denti. Si dovette però aspettare fino al 1800 per sentir parlare di dentifrici in chiave moderna.

 

E dunque, dopo almeno settemila anni di storia e una guerra mondiale che lo ha reso celebre, oggi lo spazzolino è uno degli oggetti più importanti del vivere in comunità, nonché un’arma per mantenerci in salute.


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Lo spazzolino da denti attraverso i secoli | I Domandony Lo spazzolino da denti attraverso i secoli | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 11:19:00 Rating: 5

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