Lo spazzolino da denti attraverso i secoli | I Domandony
Fin dall’alba dei tempi probabilmente
ci siamo interessati alla nostra pulizia, esattamente come fanno gli altri
animali. Ma se parliamo di forme tecnologiche, i primi prototipi di spazzolino
risalgono a circa 7mila anni fa. In quel periodo dovrebbe infatti essere
comparso il “miswak”, un bastoncino di legno di Salvadora persica che veniva
ammorbidito ad un’estremità e strofinato sui denti. Questo strumento è stato
usato per millenni dai popoli arabi, da quelli del nord africa, del corno d’africa,
del subcontinente indiano e in generale dell’Asia. Qualche tempo dopo comparve
un altro attrezzo simile in Mesopotamia; risalirebbe al 3500 a.C. il bastoncino da masticare (chew stick), cioè un rametto o radice che da una parte veniva
leggermente appuntito e usato come stuzzicadenti e dall’altra veniva masticato
fino a rendere il legno sfilacciato e a setole; a quel punto si poteva strofinare il risultato sui denti. Bisogna tener conto che oltre alla semplice azione meccanica, le
piante offrivano delle proprietà curative o protettive ai denti e dunque quei
metodi artigianali funzionavano benone (sicuramente meglio di niente). Ad onor
di cronaca, uno strumento molto simile era utilizzato anche in Egitto (reperti
risalenti al 3000 a.C.) e in Cina (resoconti risalenti al 1600 a.C).
Fu proprio la Cina ad offrire il
successivo sviluppo. Mentre in Europa si usavano ancora rametti e radici come
stuzzicadenti, in Africa si continuava coi bastoncini da masticare e nel mondo
musulmano si raccomandava l’uso del miswak insieme alle cinque preghiere
quotidiane, la dinastia Tang (settimo – decimo secolo) introdusse lo spazzolino
a setole. Le setole erano ricavate dai peli del cinghiale siberiano che
essendosi sviluppate al freddo erano più resistenti. Ci vollero però centinaia
di anni prima che l’usanza si diffondesse. Dapprima se ne accorsero i
giapponesi che nel 1200 ne scrissero nel Shōbōgenzō, una raccolta di scritti ad
opera del monaco buddista Eihei Dogen. Più tardi i viaggiatori europei
riportarono la stessa usanza che entrò nel costume soltanto a partire dal
17esimo secolo. Dal canto loro i raffinati europei trovarono i peli di
cinghiale troppo duri e scelsero allora di usare i peli della coda del cavallo,
che sono un po’ più morbidi. Come i cinesi, anche gli europei incastrarono
questi peli in bastoncini di legno od ossa.
La vera e propria diffusione europea
dello spazzolino è però da attribuire ad un sovversivo incarcerato: è il caso
di dire che “galeotto fu il galeotto”. Un certo William Addis nel 1770 era
stato arrestato per aver preso parte ad una rivolta ma, una volta in gabbia,
non amava particolarmente lavarsi i denti usando un panno in cui “spalmava”
sale e fuliggine. Sviluppò allora uno spazzolino artigianale usando un osso
recuperato dai pasti e delle setole gentilmente offerte da una guardia. Dieci anni
più tardi, divenuto benestante, riuscì a lanciare una produzione ingente di
spazzolini creando un’azienda ancora attiva, la Wisdom Toothbrushes, che fino
al 1996 è stata di proprietà della stessa famiglia.
Da questo punto in poi possiamo
parlare soltanto di miglioramenti tecnici. Il primo brevetto risale al 1857,
rilasciato negli USA a H. N. Wadsworth, ma nonostante gli sviluppi ci vollero
quasi altri cento anni e una guerra mondiale per diffonderne l’utilizzo. Durante
la seconda guerra mondiale divenne infatti obbligatorio per i soldati
statunitensi lavarsi i denti e così facendo influenzarono il resto del mondo. Nel
frattempo, poi, già nel 1938 l’azienda DuPont introdusse il “Miracoloso
spazzolino del Dottor West” (Doctor West’s Miracle Toothbrush) ovvero il primo
spazzolino con setole in nylon che permetteva una maggiore produzione di massa
(nonché cruelty free). Nella Svizzera del dopoguerra venne poi inventato lo
spazzolino elettrico e prese il nome di “Broxodent", mentre nel ’77 la Johnson &
Johnson introdusse lo spazzolino con la testa curva per raggiungere anche i
denti posteriori e aggiunse molte più setole per spazzolare meglio i denti.
Parallelamente allo spazzolino,
si sono evoluti anche i metodi per profumare l’alito e sbiancare i denti. Se nella
Roma antica si usavano strumenti fin troppo abrasivi come resine o ossa e
conchiglie sbriciolate e passate sui denti con stracci, nel 1600 si cominciò a
parlare di saponi per denti. Si dovette però aspettare fino al 1800 per sentir
parlare di dentifrici in chiave moderna.
E dunque, dopo almeno settemila
anni di storia e una guerra mondiale che lo ha reso celebre, oggi lo spazzolino
è uno degli oggetti più importanti del vivere in comunità, nonché un’arma per
mantenerci in salute.
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