Breve storia del gas esilarante, ovvero la droga dei ricchi inglesi del 1700 | I Domandony
Molti di noi prima o poi avranno sicuramente sentito parlare del gas esilarante, ma quanti sanno che il suo nome non la racconta proprio tutta sulla sua vera natura? Oggi scopriamo come l’ossido di diazoto divenne una droga molto popolare sul finire del ‘700.
Nel 1700 una delle teorie ritenute più rivoluzionarie è stata quella del flogisto, cioè questa entità misteriosa che permetteva la combustione. Prima Lomonosov e poi Lavoisier con la sua Legge della conservazione della massa, dimostrarono definitivamente che si trattava di fuffa, ma ciò non impedì i più convinti a perseverare con questa teoria infondata. Tra questi c’era Joseph Priestly, brillante chimico inglese che nel 1772 sintetizzò per la prima volta quella che chiamò “aria nistrosa flogistica” (phlogisticated nitrous air) per le sue proprietà infiammabili. Dopo di lui, per circa vent’anni, la nuova scoperta rimase a prendere la polvere nei laboratori.
Ricomparve negli anni ’90 del 1700 quando il medico Thomas Beddoes e il ricercatore James Watt, proprio quello che ha dato il nome al Watt elettrico, pubblicarono il libro “Considerazioni sull’uso medico e la produzione di aria fittizia” (1794) in cui spiegavano come si potesse usare l’ossido di diazoto per curare i pazienti con la tubercolosi. Nello stesso periodo anche un giovane che rispondeva al nome di Humphry Davy, spinto proprio da Beddoes, stava lavorando sulla stessa sostanza sperimentandola su se stesso e sui suoi amici: nientepopodimeno che il poeta Coleridge e lo scrittore Southey. Da queste esperienze emerse nel 1800 il libro “Ricerche, chimiche e filosofiche” nel quale si notano le due proprietà fondamentali di quell’ossido: da una parte gli effetti analgesici e anestetici, dall’altra quelli euforici.
Proprio quest’ultimo aspetto sembrò colpire l’alta società inglese che cominciò a riunirsi intorno a Davy che nel frattempo aveva coniato il nome “commerciale” per l’ossido, cioè appunto gas esilarante. Sul finire del ‘700 venivano organizzati veri e propri eventi, feste a base di gas esilarante; questo veniva inserito in buste di seta oliata e gli avventori dovevano respirare a pieni polmoni. Gli effetti erano immediati: rilassatezza, calma, stordimento, dissociazione ma anche euforia ed emotività. Suscitava poi anche un altro effetto, come testimoniato sulla pelle dello stesso Davy che per primo provò il gas: “cominciò a saltellare in giro per il laboratorio, urlando e ridendo ma ponendosi anche grandi quesiti esistenziali”.
Tra uno stordimento e l’altro, ci vollero almeno altri 40anni prima che un dentista si accorgesse delle vere potenzialità di quella sostanza in campo medico. Nel 1844 infatti Horace Wells voleva utilizzare l’ossido di diazoto per effettuare le sue estrazioni. Peccato però che il primo tentativo lo fece con il pubblico in sala e non conoscendo bene la novità, fu un fiasco totale. Ci vollero altri due anni prima che venisse capita e rivalutata dall’intera comunità scientifica, dando vita all’era della chirurgia sotto anestesia.
Per finire, torniamo ai giorni nostri: il gas esilarante non ha mai smesso di circolare. I ricercatori Van Amsterdam, Nabben e Van den Brink in una loro pubblicazione del 2015 hanno sostenuto che almeno il 30% degli inglesi e degli statunitensi abbia usato almeno una volta nella vita l’ossido come droga ricreativa; hanno poi aggiunto che in UK è la seconda sostanza più utilizzata dopo la cannabis. A questo punto bisogna specificare che a piccole dosi, sporadiche, il gas esilarante non ha molte controindicazioni, ma se abusato può portare a gravissimi effetti fisici e anche alla morte poiché in grandi quantità sopprime il bisogno di respirare.
Breve storia del gas esilarante, ovvero la droga dei ricchi inglesi del 1700 | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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18:36:00
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