Perchè ragioniamo? Due possibili risposte | I Domandony
L’allarme dell’epidemia da Covid-19
(il nome scientifico del coronavirus “cinese”) vi ha ormai costretto a casa e
non ne potete più di fissare le stesse quattro pareti o di guardare tv spazzatura.
Quindi vi propongo un quesito facile facile: perché ragioniamo?
Il modello classico, cioè quello definito
“cartesiano” perché reso celebre appunto da Cartesio ma probabilmente derivante
a sua volta dalla filosofia greca, sostiene che la capacità di ragionare si sia
sviluppata nell’uomo per dargli la capacità di prendere decisioni migliori attraverso
l’analisi dei dati empirici, col fine ultimo di migliorare la conoscenza generale
del mondo. Eppure, se così fosse - sostengono alcuni - perché spesso prendiamo
decisioni sbagliate o in qualche modo distorte?
Per rispondere bisogna prima di tutto
chiedersi come mai esiste un fenomeno come il confirmation bias, cioè quell’errore
cognitivo che ci porta a cercare conferme su ciò che già riteniamo vero. Se la
nostra capacità di ragionare si fosse davvero evoluta in noi per poter
accumulare conoscenze valide e sicure, ogni persona dovrebbe essere immune al
confirmation bias poiché sarebbe sempre alla ricerca di una vera verità che
esclude le altre non-verità. Dato che però è empiricamente impossibile giungere
alla verità delle cose, soprattutto quando parliamo di fenomeni sociali o di
questioni quotidiane (tradotto: non è che possiamo sempre metterci a ragionare
per ore su ogni singola azione che facciamo), ci creiamo dei frame, cioè dei
modelli mentali che ci permettono di schematizzare e analizzare ciò che ci
circonda in maniera più semplice e immediata. In sostanza quindi, durante la
nostra vita accumuliamo delle informazioni che vanno a formare il nostro
bagaglio di nozioni. Dato che imparare ed elaborare è cognitivamente faticoso
(nel vero senso della parola dato che il cervello consuma buona parte delle
energie disponibili per il corpo), il più delle volte continuiamo ad attingere
da quelle informazioni immagazzinate, anche se false o poco chiare. Si forma
quindi un bias di conferma che ci spinge, anche per difendere la nostra
identità, a cercare e accettare conferme della nostra idea, negando tutto il
resto. Questo ad esempio spiega fenomeni come i fedeli del terrapiattismo e
altri fenomeni simili.
Per questo motivo è stato allora proposto
un altro modello che spieghi perché ragioniamo. Questo parte dal presupposto
che il ragionamento non si sia sviluppato per l’amor di scienza, ma per
prevalere sugli altri. Migliaia di anni fa, man mano che i muscoli scimmieschi scomparivano,
il modo per avere la meglio sugli altri era argomentare a proprio favore. Un nostro
lontano antenato ad esempio si sarà trovato ad un certo punto di fronte alla
necessità di far muovere la propria famiglia o tribù dal luogo X a Y, mentre
altri esponenti del gruppo avranno pensato di andare nel luogo Z. A quel punto
il discorso dialogico, fondamentale in quanto animali sociali basati sulla
comunicazione, prendeva il posto della forza bruta e le parti esponevano le
proprie motivazioni per convincere il resto della comunità a fare quello che
ritenevano più sensato.
In pratica si potrebbe dire che
il ragionamento sia emerso per facilitare il decision making di gruppo perché ogni
parte, già convinta della propria ragione, si può concentrare sul portare
quante più prove possibili a sostegno del proprio punto di vista. Così facendo
ognuna delle parti che la pensa diversamente, si focalizzerà solo su un aspetto
e presenterà agli altri le motivazioni ritenute più confacenti al proprio
modello mentale, evitando che ogni singolo individuo debba pensare all’intera
questione autonomamente, con grande dispendio energetico. La questione
energetica è un fattore da tenere sempre in mente poiché i nostri antenati si
trovavano di fronte ad una realtà in cui il cibo poteva mancare anche per
giorni e senza alimentazione era meglio evitare inutili dispendi. In questo
senso, si può concludere che il ragionamento si sia sviluppato per permetterci
di giungere a conclusioni in maniera collettiva e in tempi rapidi in modo da
sopravvivere a situazioni complesse o incombenti.
Perchè ragioniamo? Due possibili risposte | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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21:34:00
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