Rivoluzione cognitiva: come l'essere umano è diventato l'essere umano | I Domandony


 L’hardware dell’essere umano moderno, aka Homo sapiens, esiste da centinaia di migliaia di anni senza variazioni particolarmente influenti da renderlo qualcosa di apprezzabilmente diverso da quello che siamo oggi. Eppure, di questo lungo viaggio sappiamo pochissimo, giusto una bozza degli ultimi 10mila anni cioè il periodo che chiamiamo Storia e che prende le distanze dalla pre-istoria. Forse però qualche differenza di software in effetti c’è tra noi e i nostri antenati, una differenza che ha trasformato un animale molto abile, sociale e poco peloso in un essere umano. Nelle prossime righe proveremo a capire cos’è la rivoluzione cognitiva e come “loro” sono diventati “noi”.

 

Scimmiottando il punto di origine di buona parte della Scienza, bisogna partire da domande dal sapore filosofico: cosa rende un umano un umano? La risposta è fondamentale perché ci permette di discernere fra un prima e un dopo. Un prima e un dopo di che? Ecco, bene, questo è la questione: ad un certo punto della nostra evoluzione l’Homo sapiens ha cominciato a comportarsi in modo strano per il regno animale, ha cominciato a creare cose che non esistevano in natura, ha cominciato a vedere cose non percepibili coi sensi, ha cominciato a creare suoni mai sentiti prima, ha cominciato a modellare la realtà come preferiva. In altre parole, ha cominciato ad usare l’immaginazione per creare simboli. Le evidenze storiche del “grande balzo in avanti”, almeno secondo una parte dei ricercatori, risalgono a circa 40-50mila anni fa ed essendo un cambiamento “netto” non può essere solo comportamentale. Tradotto: non è che l’umano ha imparato man mano ad immaginare, ma c’è stato un meccanismo che ha scatenato il cambiamento. A questo punto alcuni staranno già pensando a esperimenti alieni sui nostri antenati ma la risposta è molto più noiosa: un errore.

 

O meglio, non un errore nel senso negativo del termine, ma un errore nel senso che a un certo punto qualcosa nella trasmissione genetica non è andata come al solito e, come tutti gli errori che si rivelano positivi per vivere meglio di prima, si è diffuso. Alla fin fine questo processo è alla base dell’evoluzione di ogni essere vivente: un qualche tipo di cambiamento si rivela utile, l’essere ha più possibilità di riprodursi, i cambiamenti si diffondono. Nel nostro caso i cambiamenti sono stati probabilmente piccoli rispetto ad altri che abbiamo subito, come quello della postura eretta che ci ha regalato il mal di schiena (ci siamo evoluti troppo velocemente per adattarci a questa posizione e dunque “non abbiamo la struttura adatta per sostenerla agevolmente”). Questo cambiamento è avvenuto nel cervello che ha cominciato a macinare sempre di più fino a diventare strumento non solo di comprensione del mondo, ma anche di creazione. A quel punto, 40-50mila anni fa, l’umano è esploso, è diventato qualcos’altro, ha cominciato a viaggiare in giro per il mondo e infatti si fa risalire a quest’epoca l’uscita dal territorio euroasiatico e africano.

 

Questa teoria però non convince tutti. Alcuni, infatti, sostengono che non ci sia stata nessuna mutazione del cervello ma solo un lentissimo e progressivo sviluppo culturale. Secondo i sostenitori di questa teoria l’umano semplicemente ha passato migliaia di anni accumulando informazioni, scambiandosele, elaborandole, raccontandosi storie sul reale finché non ha capito che poteva raccontare anche ciò che non esisteva. Sembra complicato? Facciamo un esempio molto terra terra: le SRL.

 

Non è un caso che l’industrializzazione sia esplosa ad un certo punto della storia e non prima, e questo dipende da una costruzione fittizia dell’uomo che ad un certo punto ha voluto distinguere fra sé, persona fisica, e la sua attività lavorativa, persona giuridica; in questo modo ha separato le due entità scaricando i lati negativi sull’azienda; se ad esempio prima di questa invenzione era l’artigiano a dover rispondere dei danni creati da un suo prodotto, con l’invenzione della SRL è il costrutto legale a risponderne. Concordiamo tutti che si tratta di un’idea banale, no? Eppure, ci sono voluti migliaia di anni per arrivarci, in un mondo già ben sviluppato e basato sull’interazione di miliardi di cervelli. Ecco, se consideriamo che nel migliore dei casi, 40-50mila anni fa in tutto il mondo c’erano giusto qualche milione di esseri umani che per giunta vivevano in piccoli gruppi che interagivano poco con l’esterno, allora è più semplice capire la difficoltà nello sviluppare un nuovo modo di pensare. A livello teorico questo supporta molto bene questa visione, ma quali sono le prove concrete?

 

La prova fondamentale è quella archeologica.

 

I sostenitori della prima visione la supportano con il ritrovamento di artefatti, di pitture, di usanze simboliche databili proprio a quel periodo. Sono comparse infatti in quel lasso di tempo le arti e alcune tradizioni funebri molto articolate, come la creazione di tombe complesse, che prima erano assenti. I detrattori però frenano i bollenti spiriti facendo prevalere il cosiddetto “taphonomic bias”. Si tratterebbe di un errore cognitivo simile al bias del sopravvissuto: solo perché abbiamo reperti da un certo periodo in poi non significa che prima non ci fosse nulla. Per giunta, sempre i sostenitori della seconda teoria, ritengono con tanto di evidenze che il comportamento umano fosse già presente nei nostri cugini Neanderthal, non escludendo quindi che tali caratteristiche umane potessero essere molto più antiche.

 

Nel mezzo poi ci sono molte teorie particolari e discusse come quella del cervello bicamerale o quella della proteina FOXP2 che sarebbe alla base dell’evoluzione cognitiva. La discussione rimane tutt’ora aperta ma è ormai chiaro che al centro di tutto risiedono il linguaggio e la comunicazione e ancora una volta una cosa emerge in maniera molto chiara: fin dalla notte dei tempi, siamo solo le storie che raccontiamo su noi stessi.


FONTE 

Rivoluzione cognitiva: come l'essere umano è diventato l'essere umano | I Domandony Rivoluzione cognitiva: come l'essere umano è diventato l'essere umano | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 11:27:00 Rating: 5

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