ALH 84001: il primo QUASI contatto extraterrestre | I Domandony

 


Decine di film, libri, serie tv e quant’altro ci hanno raccontato di mirabolanti contatti con alieni simpatici o mostruosi e nel 1996 finalmente, per un breve periodo, abbiamo pensato fosse arrivato il nostro momento, e invece…

 

Oggi vediamo la storia del meteorite che 13mila anni fa (non) portò i marziani sulla Terra.

 

Come solo gli scienziati più fantasiosi sanno fare, il nome del suddetto meteorite è ALH 84001 e si tratta di un sassolino di quasi due kg trovato in Antartide nel dicembre del 1984 da Roberta Score, ricercatrice del progetto ANSMET (Antarctic Search for Meteorites). La roccia venne immediatamente studiata e sulla base dei dati raccolti dalle sonde in decenni di studi intorno al pianeta rosso, si ipotizzò che ALH arrivasse proprio da Marte e che fosse precipitato sul nostro pianeta circa 13mila anni fa dopo aver vagato nello spazio per 15-17 milioni di anni. Man mano che i ricercatori facevano la conoscenza di ALH, si accorsero che era un tipo molto particolare e lo era per molti motivi diversi.

 

Per prima cosa è uno dei più antichi meteoriti marziani a nostra disposizione. Abbiamo infatti motivo di credere che risalga a circa 4miliardi di anni fa e che cristallizzandosi dalla roccia fusa abbia intrappolato delle tracce di acqua liquida che doveva scorrere sotto la superficie del pianeta. Oggi la notizia non è più così eccezionale visto che abbiamo sonde che camminano su Marte e che ci hanno dimostrato che effettivamente il pianeta conteneva acqua, ma ai tempi è stata una prova molto importante.

 

Un’altra particolarità di ALH 84001 è che non fa parte delle tre principali categorie della classificazione dei meteoriti marziani. Queste, in breve, sono:

 

Shergottiti -> contengono molto ferro e magnesio (in gergo si dicono siano femiche e ultrafemiche); pare si siano cristallizzati circa 180milioni di anni fa;

Nakhlitti -> sono un po’ più vecchiotti die precedenti e risalgono a poco più di un miliardo di anni fa; questi contengono augite e olivina, due minerali meno mainstream dei precedenti;

Chassigniti -> presenti sulla Terra in due soli campioni, sono formati principalmente di olivina e pirosseno (un silicato).

 

Ma la terza peculiarità è quella che ha reso ALH immortale ed è stata scoperta il 6 agosto del 1996 dal team di David McKay. In un articolo pubblicato su Science, importante rivista scientifica, venne annunciato che il meteorite potesse contenere tracce di vita marziana e venne esclusa la possibilità che si trattasse di una contaminazione terrestre, cosa che avviene spesso nei meteoriti, dato che non si era mai osservato nulla di simile prima; dai rilevamenti eseguiti grazie al microscopio elettronico erano infatti visibili delle ambigue strutture che ricordavano dei fossili di batteri, ma molto più piccoli di quelli terrestri. Era la prima prova concreta, o meglio ipotesi concreta, che ci fosse vita fuori dal nostro pianeta. La notizia fece così tanto scalpore che persino l’allora presidente degli USA Clinton annunciò ufficialmente che si trattava di una scoperta potenzialmente epocale.

 

Purtroppo, però negli anni tali affermazioni sono state messe in profonda crisi da dati molto concreti. Infatti, si è dimostrato in laboratorio che quelli che sembravano nanobatteri in realtà erano soltanto strutture minerali formatesi in particolarissime condizioni di calore e pressione; tale contro-ipotesi venne dimostrata con tanto di esperimenti che hanno ricreato quelle condizioni, lasciando quindi poco all’immaginazione e alla speculazione. Ma non disperiamo, non tutto è perduto: ci sono tanti altri meteoriti che fanno ben sperare; alcuni, ad esempio, contengono tracce di magnetite che secondo alcuni studi possono essere state generate da microbi marziani.

 

In altre parole, per ora ci tocca aspettare ancora un po’ per conoscere qualche lontano cugino disperso chissà dove, ma neanche la delusione della smentita sembra aver frenato la fantasia di chi come Dan Brown, quello del “Codice da Vinci”, ne ha scritto nel suo romanzo “La verità di ghiaccio” mettendo il meteorite al centro  di un thriller politico internazionale.


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ALH 84001: il primo QUASI contatto extraterrestre | I Domandony ALH 84001: il primo QUASI contatto extraterrestre | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 17:31:00 Rating: 5

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