Luce zodiacale: storia e spiegazione di un fenomeno astronomico | I Domandony

 


In alcune massime attribuite a Maometto, il profeta islamico avverte i fedeli di prestare particolare attenzione alla falsa alba che rischia di ingannare i musulmani che vogliono seguire precisamente le cinque preghiere quotidiane. Con “falsa alba” Maometto probabilmente si stava riferendo alla luce zodiacale, un singolare fenomeno luminoso che squarcia il cielo notturno. Vediamo di capirci qualcosa.

 

Prima di iniziare, forse ha senso fare una piccola digressione linguistica che ci può aiutare a capire meglio il fenomeno. A differenza dell’italiano che nell’uso comune non distingue due momenti diversi nel concetto di alba, in inglese esistono due termini: dawn e sunrise. La prima parola fa riferimento al bagliore che anticipa la comparsa del Sole (in italiano sarebbe “aurora”), mentre “sunrise” indica la comparsa vera e propria della palla infuocata. Ecco, per capire meglio la luce zodiacale, dobbiamo tener presente che Maometto si riferiva ad una falsa “dawn” e non ad un falso “sunrise”, poiché si tratta proprio di un fascio di luce che attraversa il cielo notturno.

 

Il fenomeno sembra essere osservato e descritto da secoli, probabilmente già Aristotele e Seneca ne hanno parlato in maniera vaga. Altrettanto probabilmente, già nel 1500 le popolazioni sudamericane osservavano regolarmente quella particolare luce, e (sempre probabilmente) Joshua Childrey dipinse proprio questo fenomeno nel 1661. Ma è solo con l’astronomo Giovanni Domenico Cassini che si ha una prima spiegazione ragionevole dell’evento. Nel 1683 Cassini ipotizzò che si trattasse di polvere intorno al Sole e tutto sommato non ci era andato troppo lontano.


In effetti la luce zodiacale non è altro che polvere cosmica illuminata dal Sole. In pratica in giro per il sistema solare viaggiano particelle rocciose staccatesi da meteore, provenienti dalla fascia principale degli asteroidi o, ancora, da Giove; queste particelle ad un certo punto possono allinearsi lungo la cosiddetta regione zodiacale, una linea immaginaria leggermente inclinata rispetto all’asse terrestre; come avrai intuito questo è il motivo per cui si chiama luce zodiacale. Quando poi queste minuscole particelle vengono illuminate dal basso come se il Sole fosse un faretto (dal basso se prendiamo la Terra come punto di osservazione), allora il risultato sarà uno squarcio di luce nel cielo. Sottolineiamo poi che la polvere può davvero essere minuscola, si parla anche di micrometri e non deve nemmeno essere particolarmente densa: se prendiamo granelli grandi 1 mm con potere riflettente (albedo) pari a quello della nostra Luna (che non è particolarmente brava a farlo), per avere una luce zodiacale basterà avere particelle distanti l’una dall’altra 8 km.

 


Detto questo, quando si può osservare? Data la natura dell’inclinazione terrestre, si può osservare in due periodi intorno agli equinozi: in autunno bisogna rivolgere lo sguardo ad est poco prima che il sole sorga, mentre in primavera ad ovest appena dopo il tramonto. Come potrai immaginare, dato l’inquinamento luminoso dei centri abitati, la luce zodiacale non è particolarmente visibile se non in zone scure ed isolate.


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Luce zodiacale: storia e spiegazione di un fenomeno astronomico | I Domandony Luce zodiacale: storia e spiegazione di un fenomeno astronomico | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 11:31:00 Rating: 5

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