La burla di Berners Street: uno scherzo memorabile nella Londra del 1800 | I Domandony


Quando pensiamo al passato una delle domande più semplici che ci possiamo porre è: ma nel tempo libero, che facevano senza internet o la tv? Una risposta altrettanto sempliciotta potrebbe suggerire che facessero figli come matti, ma si sa che gli inglesi sono pudici e certe cose non le fanno. Il loro tappabuchi preferito era sicuramente il tè accompagnato da scherzi memorabili che hanno superato la prova del tempo. (Probabilmente si spaccavano anche di oppio, ma questa è un’altra storia). Oggi vediamo la burla che ha bloccato la capitale per un’intera giornata: lo scherzo di Berners Street.

Ci troviamo a Londra, è il 27 novembre del 1809 e le fonti sono un po’ fumose: c’è chi dice potrebbe essere successo il 26 novembre e altri che sostengono fosse il 1810; c’è poi qualche fonte che riporta il nome di Mrs. Tottenham e altre che la chiamano Tottingham. Qualunque sia la data corretta o il cognome giusto, la sostanza non cambia. Tutto ebbe inizio con Theodore Edward Hook, 22enne benestante che non aveva altri particolari meriti se non un’incredibile capacità di creare scompiglio. Non si capisce bene quando, ma ad un certo punto del 1809 (o ’10) Hook scommise con un suo amico che nel giro di sei mesi avrebbe reso nota una casa qualsiasi di una strada “qualsiasi” (in realtà era una strada abitata da gente dabbene e molto benestante). Un po’ a caso scelse allora il numero 54 di Berners Street, una via abbastanza centrale di Londra abitata da notabili.

Ci lavorò per mesi scrivendo centinaia di lettere di proprio pugno, finché sul finire di novembre cominciò la giornata più brutta e strana della signora Tottingham. Lo spettacolo cominciò alle cinque del mattino, quando uno spazzacamini si presentò sull’uscio del numero 54. La servitù ovviamente rispose al disgraziato che loro non avevano chiamato nessuno e questi se ne andò. Allora ne arrivò un altro. E un altro. E un altro. E un altro. Ben dodici spazzacamini più tardi, in casa Tottingham qualche domanda sarà circolata, ma ancora non avevano idea di cosa stava per succedere. A quel punto arrivò una carovana di carri trasportanti una grossa quantità di carbone; al loro seguito giunsero dei pasticceri pronti a discutere di una fantomatica torta nuziale. Quindi si presentarono alcuni dottori, degli avvocati, dei vicari e dei preti per garantire l’estrema unzione ad un presunto abitante della casa che stava morendo.

E ancora: frotte di pescivendoli, ciabattini, una dozzina di pianoforti, sei uomini che tentavano di trasportare un organo. Verso mezzogiorno, quando ormai Berners Street era strapiena di gente di ogni tipo, arrivò il sindaco ma mica a mettere ordine. No, anche egli era stato chiamato a parlare con la signora Tottingham che per qualche motivo – secondo la finta lettera – non poteva alzarsi dal letto per poterlo incontrare in ufficio. Capito l’inganno, il sindaco pensò bene di dileguarsi, prendendosi nel frattempo anche qualche spintone dalla folla ormai innervosita dalla situazione. Ma non fu l’unica personalità a bussare alla porta del numero 54. In ordine sparso quel giorno si presentarono anche: il governatore della Banca d’Inghilterra, il Duca di York e l’arcivescovo di Canterbury. Tre delle massime cariche del regno. 

Nel pomeriggio il delirio andò peggiorando: arrivarono ancora acconciatori, dentisti, pittori di miniature, artisti di ogni tipo, oculisti, droghieri, mercanti, carrozze postali, venditori di pollami. Ad un certo punto si presentò anche un becchino con una bara fatta su misura. Il tutto andò avanti fino al tramonto, sotto lo sguardo inerme della polizia londinese che provava a disperdere l’ormai immensa folla di gente che bloccava un’arteria trafficata della città. Se ancora non bastasse, la folla era a sua volta circondata da curiosi che si spanciavano vedendo il casino creatosi. Ma le risate più grasse se le stavano facendo sicuramente Hook e il suo amico che da una finestra di fronte al numero 54 si godevano una giornata di puro delirio in casa Tottingham.

Non tutto però finì benissimo per Hook. Chi lo conosceva, data la sua fama di cazzaro, cominciò a collegare i puntini. Per evitare guai con la legge, Hook rimase in casa per qualche settimana fingendo di stare male, lasciando poi la città per qualche tempo con la scusa di un viaggio. Alla fine se la cavò senza ripercussioni e un decennio più tardi confessò il suo capolavoro in una biografia. 

PS: la signora Tottingham era così benestante che volle comunque ripagare il disturbo di quei lavoratori che qualcuno ingiustamente aveva chiamato a nome suo.

La burla di Berners Street: uno scherzo memorabile nella Londra del 1800 | I Domandony La burla di Berners Street: uno scherzo memorabile nella Londra del 1800 | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 10:00:00 Rating: 5

Nessun commento

Get All The Latest Updates Delivered Straight Into Your Inbox For Free!