Gli animali possono suicidarsi? Spoiler: no | I Domandony


Il sociologo Durkheim è tra i primi a parlane in maniera scientifica e da allora molti sono stati gli studi a proposito, la cui maggioranza ovviamente riguarda gli esseri umani. Stiamo parlando del suicidio e oggi proviamo a rispondere ad una domanda: gli (altri) animali si tolgono la vita?

Della questione se ne parla da millenni: Aristotele ad esempio fa riferimento ad un cavallo che si è buttato in un dirupo dopo essersi accorto di aver copulato con la propria madre; Claudius Aelian nel secondo secolo d.C. ci scrisse un libro intero sul tema citando 21 esempi di animali in cerca di morte. Le prove sembrerebbero portarci verso una semplice costatazione: si, gli animali si suicidano. Eppure…

Durkheim è probabilmente il primo a sostenere che il suicidio non sia una questione privata, ma sociale: un individuo si toglie la vita quando non si sente più conforme alla società o quando è fin troppo inserito (come nel caso del suicidio altruistico). Vivere in società, una società elaborata come quella umana, significa creare un immaginario comune alla grande maggioranza degli individui; questo immaginario si basa sui racconti, sulla Storia, sulla cultura e sulla nostra capacità di immaginare il futuro. Proprio quest’ultimo aspetto, la capacità di guardare a ciò che verrà, è una caratteristica che per ora è stata riscontrata solo nell’essere umano. Certo, ci sono esempi di animali che sanno pensare in qualche modo al futuro, come gli uccelli che mettono da parte il cibo per un secondo momento, eppure, per quanto ne sappiamo, la capacità progettuale rimane una nostra caratteristica: possiamo immaginare di fare questo o quest’altro con anni di anticipo e non si parla di pianificazioni basilari (conservare le risorse), ma di grandi progetti anche astratti (costituire un’azienda, creare una comunità, studiare per fare quello che ci piace). Di base potremmo dire che siamo viziati da un bias cognitivo (un errore logico) che ci fa vedere un futuro sempre migliore del passato (bias dell’ottimismo) e che quindi ci spinge a fare qualcosa per raggiungerlo.

Un altro aspetto da considerare è poi la concezione della morte: l’essere umano sa benissimo di dover morire prima o poi, nonostante provi a negarlo in qualunque modo (tipo scalando una montagna o facendo qualcosa di pericoloso). Gli animali, al contrario, non sembrano dimostrare questa presa di coscienza fondamentale per scegliere di suicidarsi. Eppure, non di rado capita di sentir parlare di balene che si spiaggiano, orche che si lanciano fuori dagli acquari, madri ragno che si immolano. Come mai succede?

Per capirlo lo psichiatra Antonio Preti dell’Università di Cagliari si è letto oltre mille articoli scientifici pubblicati negli ultimi 40 anni e ha notato che in nessun caso si possa parlare di suicidio come lo intendiamo noi e i motivi possono essere molteplici. Per prima cosa, senza umanizzarli eccessivamente, vale la pena premettere che anche gli animali possono soffrire di stress ed è il caso principalmente di quelli in cattività.

Mammiferi enormi come le orche che vivono rinchiuse in vasche minuscole non tentano il suicidio quando provano ad uscire dalle loro pozzanghere, ma anelano a raggiungere uno spazio più grande, morendo purtroppo nel tentativo. Le balene che si spiaggiano, essendo animali sociali, potrebbero tutte essere guidate da un unico leader in cerca di acque più pacifiche e meno profonde che ad un certo punto perde l’orientamento (ipotesi del capo malato). La mamma ragno che si lascia mangiare dai figli non cerca la morte, ma è una manifestazione estrema dello spirito di sopravvivenza della specie: se non c’è altro cibo, lascio che i miei figli possano sopravvivere ancora un po’ mangiandomi.

E ancora, ci sono casi in cui dei parassiti possono bloccare alcuni stimoli, come nei topi: il Toxoplasma gondii blocca la loro paura dei gatti poiché essere mangiati da un altro ospite aiuta il parassita a riprodursi.

Quindi si, se intendiamo l’atto pratico di togliersi la vita, possiamo concludere che gli animali si suicidano, ma non lo fanno con il nostro intento: non si tolgono la vita per togliersi la vita. Lo psicologo evoluzionista Thomas Suddendorf sostiene che sia proprio la nostra capacità di immaginare il futuro a condizionare l’atto suicidario: non vedendo più un futuro per noi stessi, smettiamo di voler vivere. Ancora una volta dobbiamo stare attenti a non umanizzare eccessivamente gli altri animali poiché vivono la sfera emotiva in maniera diversa dalla nostra.

Gli animali possono suicidarsi? Spoiler: no | I Domandony Gli animali possono suicidarsi? Spoiler: no | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 15:53:00 Rating: 5

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