Il guardaroba: ovvero la nascita del bagno "moderno" | I Domandony


Rieccoci finalmente! Per il grande ritorno di certo non voglio parlarvi di una cagata qualunque, ma di una signora Cagata: come è nato il gabinetto con lo scarico.

A differenza di altre idee geniali e basilari, come la ruota per intenderci, per l’invenzione del gabinetto con lo scarico abbiamo una data precisa: il 1596. Facciamo però un passo indietro. Per buona parte della storia il bagno, inteso come struttura architettonica dove espletare i propri bisogni fisiologici, non era altro che un buco in terra in una casupola fuori dall’abitazione (quando andava bene) o, per i più benestanti, un vaso da notte che poi i servitori avrebbero svuotato. Erano per lo più spazi comuni, utilizzati da più persone e famiglie, quindi non proprio il massimo dell’igiene.

Sistemi idraulici che dividevano gli scarti dall’acqua pulita esistevano già da tempo, dall’antica Roma fino al monastero di Christchurch (1167, Canterbury, Inghilterra). La particolarità di queste nuove strutture comparse nel sedicesimo secolo, chiamate guardaroba, stava nel fatto che si trovavano all’interno delle mura dei palazzi e dei castelli. In sostanza consistevano in nicchie sporgenti ricavate dalle pareti perimetrali e alla cui base era presente un buco; questa è la forma basilare che scaricava a terra, in un fossato o in un rivolo d’acqua. Sistemi un po’ più sofisticati prevedevano invece un “canale” al cui interno passavano tutte le deiezioni fino a raggiungere la base senza dare troppo nell’occhio (leggasi: non c’era della cacca volante intorno al castello).

Se già così potremmo pensare che si tratti di un’invenzione quantomeno interessante, anche il suo nome ha molto da dirci. Guardaroba deriverebbe dall’antico francese garder (guardare/proteggere) e robe (vestiti); in origine con questo nome si indicavano delle piccole stanze in cui venivano conservati vestiti preziosi e altri oggetti di valore dei signori del palazzo. Quando poi vennero inventati i gabinetti di cui abbiamo parlato, questa stanza gli venne accostata fisicamente e linguisticamente poiché i fumi dell’ammoniaca presente nell’urina tenevano lontani i vari insetti che infestavano e rovinavano gli sfarzosi abiti.

Purtroppo per i nostri avi, il primo bagno in senso moderno arriverà solo nel 1778 grazie all’inventore inglese Joseph Bramah. Considerato fra i padri dell’ingegneria idraulica, Bramah sostanzialmente andò a migliorare lo sciacquone del gabinetto che già esisteva e che solitamente in inverno finiva per congelarsi. Per dovere di cronaca, bisogna precisare che la ricerca archeologica sembra aver scoperto che fin dal terzo secolo a.C. i cinesi della dinastia Han usassero dei vasi contenenti acqua che veniva costantemente rinnovata; idem nei territori romani di Pompei, Ostia ed Ercolano. Nel medioevo, poi, il gabinetto sembra essere scomparso temporaneamente per ricomparire in una sua primitiva forma con il figlioccio di Elisabetta I d’Inghilterra, John Harington. Da quel momento nacquero idealmente i water closet (WC), nome con cui oggi erroneamente definiamo il “trono” quando invece indicherebbe l‘intera stanza.

Purtroppo, bisogna sottolineare “idealmente” poiché Elisabetta I non apprezzò molto quell’idea ingegnosa e la scartò totalmente. Dunque, fu proprio Bramah ad aprire una volta per tutte la strada verso le amate tazze che abbiamo oggi.


Il guardaroba: ovvero la nascita del bagno "moderno" | I Domandony Il guardaroba: ovvero la nascita del bagno "moderno" | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 14:00:00 Rating: 5

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