Alla scoperta dell'aeroplancton: l'aria è viva | I Domandony


Tutti sappiamo più o meno cos’è il plancton, cioè quell’insieme di microorganismi che si lasciano trasportare dalle correnti acquatiche. Ne esistono due tipi principali: plancton vegetale, e prende il nome di fitoplancton, o animale, quindi zooplancton, tipo i piccolissimi crostacei che formano il krill di cui si nutrono le balene. Ma esiste una cosa simile altrove? Certo, anche perché altrimenti non esisterebbe sto post, e oggi vediamo cos’è l’aeroplancton.

Trasportati dal vento, nei nostri cieli ci sono miliardi e miliardi di microorganismi che fluttuano indisturbati. Oltre 40mila funghi diversi, mille specie di batteri, centinaia di protisti, alghe, pollini, spore e insetti minuscoli. Di questo è composto l’aeroplancton, l’equivalente del plancton marino ma sospeso nell’atmosfera. Nell’aria viaggia un po’ di tutto e chi segue la pagina da un po’ forse ricorderà che qualche tempo fa abbiamo già parlato di come 27milioni di tonnellate di sabbia viaggino ogni anno sopra l’oceano dall’Africa fino all’Amazzonia. L’aria, intesa come vento e gas sospesi, trasporta inoltre i pollini e i semi che sono fondamentali per farci starnutire in primavera, ma anche e soprattutto per permettere la riproduzione naturale delle piante. Inoltre, sempre grazie alle correnti viaggiano una miriade di ragnetti, e artropodi vari come gli acari, che utilizzano le proprie tele come dei paracadute o a mo’ di kitesurf; in pratica gli aracnidi si rivelano ufficialmente più fighi della maggioranza di noi.

Una cosa è però poco chiara quando parliamo di aeroplancton e cioè l’assenza di una funzione evolutiva. Il plancton marino è infatti diventato fondamentale per una moltitudine di esseri acquatici, dai più piccoli fino alle enormi balene. Ma se parliamo del plancton aereo, non sembra essere di alcun interesse a nessuna specie animale. Certo, alcuni uccelli o pipistrelli ogni tanto mangiano alcuni insetti o aracnidi sospesi in aria, ma nulla di sostanzioso e regolare come capita invece sott’acqua. In altre parole, è piuttosto strano che nessun animale si sia evoluto per poter sfruttare la presenza di questa enorme risorsa.

Se però non è utile come cibo, non significa che non abbia nessun valore. Dagli studi finora condotti, sembra che l’aeroplancton abbia una qualche rilevanza ambientale in ogni sua forma, anche quando si tratta solo di cellule morte, ma ancora non è ben chiaro quale sia. Lo studio di questa branca della biologia è infatti molto giovane, praticamente una novità del duemila poiché solo di recente abbiamo capito come catturare queste microscopiche entità: nulla di estremamente figo o tecnologico, solo e soltanto dei retini molto fitti. Il lato positivo è che nei prossimi anni potrebbero esserci interessanti e inaspettate novità.

Alla scoperta dell'aeroplancton: l'aria è viva | I Domandony Alla scoperta dell'aeroplancton: l'aria è viva | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 14:43:00 Rating: 5

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