Liu Chang e le avventure sessuali di un imperatore cinese | I Domandony
questo qua sopra è un dipinto di Xue Tao, vissuto un secolo prima di Liu Chang; non c'entra quindi con quanto segue, ma rappresenta delle generiche concubine e prostitute cinesi
Mentre il suo regno stava scivolando verso la conquista totale da parte della dinastia Song, un imperatore cinese se ne stava tutto il giorno a fare sesso. Letteralmente. Oggi parliamo della vita libidinosa di Liu Chang, ultimo imperatore dello Yue.
A scuola solitamente ci parlano dell’imperatore Commodo, conosciuto anche come l’Ercole romano per via della sua smodata passione per la lotta e i combattimenti; Commodo, vissuto nella seconda metà del secondo secolo d.C., è spesso descritto come uno sperperatore depravato che per il proprio piacere finì a svuotare le casse di Roma lasciandola in condizioni disastrose. Ma se l’Urbe ha dato il buon esempio, la Cina non è stata da meno. Nel decimo secolo la Cina era divisa in dieci regni di cui uno era lo Yue su cui regnava appunto il sopraccitato Liu Chang, ultimo imperatore dell’Han meridionale prima della conquista da parte dei Song nel 971.
Nel concreto però Liu Chang non faceva assolutamente nulla e il governo del suo popolo era affidato a Kong Chengshu e alla sua corte di eunuchi; questo aspetto è fondamentale poiché solo se castrati si poteva accedere a ruoli di prestigio nella corte di Liu poiché riteneva che avere figli mettesse in dubbio la fedeltà all’impero. Ironico poi che l’imperatore stesso ne avesse quattro di figli, ma immagino siano i benefici dell’essere il capo. Liu Chang salì al trono molto giovane, a sedici anni, quando suo padre Liu Sheng morì. Gli storici di Chang raccontano che passasse tutte le giornate nell’harem e forse questo termine arabeggiante è il più adatto dato che aveva una particolare passione per una sua concubina di origini persiane. Mei Zhu, questo il nome della giovane irachena, era la sua preferita e di lei si parla come di una bellezza rara con capelli ramati e occhi grandi. Veniva riempita di doni, soprattutto perle raccolte da frotte di pescatori che spesso morivano nel tentativo di accontentare il loro capriccioso imperatore.
Ma non si accontentava solo di praticare il sesso, gli piaceva anche mettere alla prova altri uomini e donne in giochi goliardicamente depravati. Nel testo Shiguo Chunquio (tradotto solitamente in “Annali della primavera e dell’autunno dei dieci regni”) gli storici hanno scritto del gioco chiamato “nudi in due” in cui Liu Chang, accompagnato dalla sua concubina persiana, si faceva trasportare in giro per la stanza mentre due sconosciuti, un uomo qualsiasi e una donna della coorte, facevano sesso sotto ai suoi occhi. E fin qui vi starete chiedendo dove sta la sfida; bhe, eccola: se l’uomo vinceva, soddisfacendo la donna, allora la coppia veniva premiata, ma se a vincere fosse stata la donna, allora l’uomo veniva castrato.
Nessuna pressione, mi raccomando.
In generale, Liu Chang si intratteneva giorno e notte con le sue concubine tanto che il suo fisico non riusciva a stare dietro alla sua smisurata libido. Dapprima si appoggiò agli intrugli preparati dai suoi alchimisti, delle pozioni afrodisiache che aiutavano nei preliminari, ma quando queste non furono più sufficienti, l’imperatore si affidò alle tecniche Jianyang per rafforzare il suo yang, l’energia maschile. Le tecniche sessuali taoiste consistevano tra le altre cose nell’esercitarsi nel ritardare l’orgasmo poiché la perdita dei fluidi corporei avrebbe comportato la perdita della forza vitale.
In conclusione, va precisato che quello di Liu Chang era una specie di vizio di famiglia, dato che già lo zio Liu Bin si intratteneva spesso in lussuriose orge.
Liu Chang e le avventure sessuali di un imperatore cinese | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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19:02:00
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