Geofagia: perchè alcune persone mangiano la terra? | I Domandony

Spesso i bambini molto piccoli giocano con la terra e finiscono per assaggiarla, talvolta a mangiarla di gusto. Se a primo impatto sembra una cosa stupida o per lo meno infantile, quel bambino in realtà sta portando avanti una delle tradizioni più antiche della storia umana: la geofagia.

Per migliaia di anni, come umani, abbiamo mangiato la terra, ma di preciso che è sta terra? Intendiamo vari materiali, ma principalmente ci riferiremo all’argilla in tutte le sue forme: caolino, bentonite, palygorskite, etc. Il primo esempio di tale pratica ci arriva da un sito preistorico alle cascate Kalambo, sul confine fra Zambia e Tanzania (Africa) dove uno scheletro di Homo habilis, un nostro progenitore, presenta evidenze del consumo di un’argilla bianca ricca di calcio. Prove dell’esistenza della geofagia esistono in praticamente tutto il mondo, anche se stranamente la Corea e il Giappone sembrano discostarsi da questo comportamento.

Guardando al mondo antico, il greco Ippocrate ne fa menzione e Plinio il Vecchio ha scritto dell’ingestione di terra da parte degli abitanti dell’isola di Lemno, Grecia, dove il consumo è continuato fino ad almeno il 14esimo secolo. L’esploratore portoghese Gabriel Soares de Sousa nel 1587 ha scritto di alcuni nativi americani dell’odierno Brasile che consumavano terra per suicidarsi, mentre la tribù degli Otomachi ne mangiava grandi quantità. Il pioniere David Livingstone nei sui scritti parla invece degli schiavi di Zanzibar e racconta di come abbiano portato la geofagia anche nel nuovo mondo; per questa loro abitudine, quegli schiavi presero il nome di “mangiatori d’argilla” (clay-eaters).

In tempi più recenti troviamo i Poveri Bianchi (poor whites), un gruppo di discendenti europei che vivevano nel sud degli Stati Uniti, che venivano persino derisi dalla letteratura per il loro consumo di terra. Di loro si dice che “molti uomini pensavano che mangiare l’argilla aumentasse le prestazioni sessuali e alcune donne sostenevano che aiutasse a partorire”. La cosa più probabile è però che si beccassero qualche parassita intestinale.

E ancora oggi in alcune zone dell’Africa, come in Cameron, la terra viene mangiata regolarmente, spesso arricchita con spezie come il pepe o il cardamomo. Ad Haiti (America) invece si consumano tutt’ora biscotti di fango realizzati con terra, sale, e grasso vegetale.

Detto questo, mangiare la terra ha senso? Ni. I terreni argillosi hanno in effetti proprietà digestive e antidiarroiche e infatti la bentonite e il caolino sono presenti in alcuni farmaci veri e propri. Ma in linea generale, la terra non contiene nulla che ci possa far bene nel lungo periodo; ha alti livelli di calcio, rame, magnesio, ferro e zinco e questo spiegherebbe perché molti bambini ne sono attratti naturalmente. Si ipotizza infatti che il consumo di terra sia un adattamento comportamentale per ottenere, tra le altre cose, la vitamina B12 che il nostro corpo non è in grado di sintetizzare da solo. Per il resto, la terra non ha particolari valori nutrizionali e soprattutto può anche essere contaminata e al suo interno può esserci di tutto, dalle uova di parassiti vari, fino al tetano, al piombo o alle feci infette di altri animali.

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