Quali sono i requisiti minimi per creare una religione? | I Domandony


Oggi gli atei e gli agnostici giudicano i religiosi come allocchi che abboccano a favolette ma, per quanto io stesso non sia vicino a nessuna religione, mi è impossibile ignorare cosa abbia significato a livello concettuale ed evoluzionistico arrivare a creare le divinità. Ecco che allora nelle prossime righe cerchiamo di capire come le religioni siano effettivamente emerse nella storia umana partendo dai prerequisiti necessari.

Prima di tutto bisogna capire se la fede sia una questione umana, intesa come Homo sapiens sapiens, o se sia possibile rintracciarla anche in altri animali. I nostri cugini primati ci tornano subito utili: in loro vediamo la presenza di un alto grado di intelligenza, la capacità di comunicare tramite simboli, e il concetto di sé (propriocezione), tratti che sembrerebbero basilari, ma non sufficienti, per la formazione di un pensiero così astratto come la religione. Nei nostri antenati, come nell’uomo di Neanderthal, si può osservare come i morti venissero seppelliti e ciò potrebbe essere ricondotto al concetto di “rituale”. Se questo fosse vero, cosa che al momento non convince tutti, potrebbe significare che esisteva una qualche forma di religione. Un certo grado di astrazione è poi ravvisabile nelle pitture parietali e ciò lascia ben sperare in questo senso. Allontanandoci dagli ominidi potremmo focalizzarci sugli elefanti che piangono e curano i propri defunti, anche a distanza di tempo; anche questo lascia aperte alcune possibilità nella genesi di un pensiero religioso. Detto questo e osservando anche altri animali che mettono in pratica qualche sorta di rituale nei confronti dei morti, non è stato ancora possibile dimostrare che nessuna creatura al di fuori dell’uomo abbia mai creato gli dei. Dunque, non ci rimane che fare ipotesi su noi stessi.

Il primo aspetto da tenere in considerazione è che l’astrazione di un pensiero così particolare come quello di una divinità ha bisogno di un certo tipo di facoltà cerebrali; facoltà che negli ominidi sono cominciate ad apparire in maniera molto chiara intorno ai 500mila anni fa quando la neocorteccia cominciò ad espandersi considerevolmente dando vita al pensiero, al linguaggio, alla memoria episodica e così via. Secondo la teoria di Dunbar al crescere di tale parte del cervello è legata una maggiore complessità della società di quella specie, cosa che quindi genererebbe un circolo virtuoso in cui il tessuto culturale si arricchirebbe esponenzialmente grazie al contributo di tutti. Questo è un fattore assolutamente rilevante, così importante che è stato ipotizzato che il cervello si sia evoluto anche grazie alla socialità: gli ominidi più intelligenti tendevano a raggrupparsi e quindi a creare società coerenti e ben difese, cosa che permetteva di procreare con maggiore facilità rispetto agli altri ominidi viventi nello stesso periodo.

La manipolazione degli oggetti ha poi svolto un ruolo fondamentale per la nostra capacità di astrarre: poter costruire un oggetto che prima non esisteva se non nella propria mente è la base della creazione di una idea. Dietro a tale gigantesca possibilità si nasconde la nostra propensione a saper collegare i puntini, cioè capiamo il significato di causa ed effetto. A questo punto potremmo sostenere di avere tutti i requisiti cognitivi per dar vita ad una religione. Se lo facessimo però sbaglieremmo poiché manca ancora almeno un tassello: la capacità di diffondere il pensiero, cioè il linguaggio. La comunicazione (verbale) è fondamentale perché serve a far girare le informazioni ma anche a sancire collettivamente quali siano le caratteristiche di tale credo, cosa bisogna fare o non fare e, inoltre, serve a creare un tipo di realtà di cui il singolo riesca a sentirsi parte. Il tutto genera una conoscenza condivisa tra le parti che apportano man mano un contributo alla viva dottrina. Solo successivamente sarà indispensabile stabilire una volta per tutte queste regole grazie alla scrittura.

Infine, l’ultimo aspetto fortemente legato alla genesi della religione è stata la morale; essa è già visibile in una forma embrionale in animali intelligenti come i delfini, le balene o gli scimpanzé, e non doveva essere troppo diverso anche nei nostri antenati. Si ipotizza che questa possa essere emersa come meccanismo sociale per mettere un freno all’egoismo dei singoli in modo da favorire la comunità. L’assicurazione dell’osservanza della morale era garantita dal controllo costante di tutti su tutti ma non sempre bastava; quando ciò si rivelò insufficiente, si cominciò a creare delle forme sovrannaturali, come gli dei o gli spiriti degli antenati, che guardassero e giudicassero da fuori coloro che sbagliano.

A livello psicologico poi la religione sembrerebbe anche portare alcuni benefici che ricadrebbero nell'ambito della fitness, cioè la capacità di prosperare rispetto agli altri, poiché la religione ci farebbe sentire meglio con noi e con il mondo. Le speculazioni sull’argomento si sprecano e qua siamo andati già per le lunghe per poter approfondire ulteriormente. Eppure rimane ancora una domanda: qualora sapessimo con certezza matematica che anche le religioni possono essere spiegate in maniera logica, ciò le renderebbe meno importanti?

Quali sono i requisiti minimi per creare una religione? | I Domandony Quali sono i requisiti minimi per creare una religione? | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 21:52:00 Rating: 5

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