La sindrome di Fregoli spiegata in modo semplice | I Domandony
“Loro possono cambiare il modo di vestire, di pettinarsi, ma io so chi sono, li riconosco”, "lo riconosco sempre, anche se si traveste da persona anziana". Oggi parliamo di come una persona può perdere il senno con la sindrome di Fregoli.
Quelle qua sopra sono alcune delle parole pronunciate da una paziente affetta dalla sindrome di Fregoli; nello specifico il soggetto parlava inizialmente di due cugini che, secondo lei, la stavano seguendo ovunque, sotto mentite spoglie; nella seconda frase, invece, si riferisce ad uno solo dei due e si evince ancora meglio il senso profondo di questa sua allucinazione. Proprio di allucinazioni parliamo quando ci riferiamo al fregolismo, ma prima facciamo un passo indietro.
Questa forma di delirio è stata descritta per la prima volta nel 1927 dagli psichiatri francesi Courbon e Fail in un paper dal nome “Sindrome d’illusione di Fregoli e schizofrenia”, dove Fregoli fa riferimento all’omonimo attore italiano divenuto famoso ai tempi per le imitazioni. Questo disturbo fa parte delle sindromi deliranti da misidentificazione, e consiste nel convincersi che una persona che conosciamo continui a travestirsi per seguirci o perseguitarci, o più in generale, che le persone si mascherino per non essere riconosciute. Non va quindi confusa con la sindrome di Capgrass in cui i soggetti pensano che i parenti e gli amici siano stati sostituiti da dei sosia.
Ma come funziona? Non si hanno tantissime informazioni su questa sindrome poiché è piuttosto rara. Secondo il ricercatore Paul Tibbets, questo tipo di delirio si può spiegare attraverso il concetto di “nodi associativi”, cioè è come se il soggetto affetto da questo disturbo riuscisse a cogliere alcuni particolari nei volti degli sconosciuti che poi ricollegherebbe a facce che conosce. È invece chiaro il fatto che la sindrome sia solitamente causata da altri problemi come l’Alzheimer, l’uso di sostanze stupefacenti come l’ecstasy, la prosopagnosia (mancato riconoscimento dei volti), gli ictus e altre forme di danni cerebrali. Nei soggetti affetti si assiste ad un aumento di attività nella corteccia peririnale, una zona del cervello adibita alla ricezione di informazioni sensoriali e importante per la memoria poiché partecipa al riconoscimento del mondo che ci circonda. Si nota anche una iper-attivazione delle connessioni fra lobo temporale e sistema limbico, entrambe aree che si occupano di gestire la memoria, le emozioni e i sensi.
Se volete vedere la sindrome di Fregoli all’opera, guardate il film "Anomalisa" del 2015 o "Essere John Malkovich" del 1999.
La sindrome di Fregoli spiegata in modo semplice | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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10:22:00
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