Il Libro d’oro dell’orfismo: il codex più antico della storia | I Domandony


Quello che oggi noi definiamo con il termine “libro” sarebbe in realtà da chiamare usando la parola “codex” o “codice” poiché era questo il nome che avevano assunto, nel quinto secolo d.C., quelle opere letterarie che presentavano un insieme di fogli rilegati lungo il bordo e racchiusi da una copertina. Detto questo, quale è il libro più antico?

Quella etrusca è stata una florida civiltà che ancora oggi vive purtroppo nel mistero dato che non ha lasciato troppi indizi per ricostruirne la storia. Sappiamo che vissero fra il nono e il primo secolo a.C, che, nonostante i dibattiti, fossero autoctoni, e che scomparirono con l’espansione romana. Anche la loro lingua fa ancora discutere dato che non sembra essere indoeuropea, come il greco o il latino, ma non può neanche essere considerata completamente un’estranea a questo ceppo linguistico; per lei è stato quindi coniato il termine peri-indoeuropeo che serve ad indicare proprio l’ibridazione dei caratteri indoeuropei e anaindoeuropei. Altra particolarità è la scrittura. Veniva usata una forma adattata dell’alfabeto greco e seguiva un andamento bustrofedico: come un campo arato, la scrittura procedeva da sinistra a destra per poi andare a capo e continuare da destra a sinistra, poi di nuovo a capo e si ricominciava da manca a destra. Tra l’altro, da questo alfabeto ne sono derivati anche altri, tipo quello venetico (antichi veneti), quello leponico (galli cisalpini) e persino l’antico alfabeto runico Fuþark.




Proprio con questa scrittura è redatto il più antico dei libri di cui abbiamo testimonianza. Risale al 600 a.C. ed è stato ritrovato circa 80 anni fa, 1943, in una tomba in Bulgaria durante gli scavi di un canale lungo il fiume Struma. La scoperta però è stata resa pubblica soltanto nel 2003, cioè quando l’87enne che lo possedeva decise di donarlo al Museo Nazionale di Storia di Sofia. Il libro si compone di sei pagine tenute insieme da alcuni anelli e incise nell’oro a 24 carati. Oltre ad alcune iscrizioni, sul quelle pagine sono rappresentate varie illustrazioni come un cavaliere e il suo cavallo, una sirena, un soldato e un’arpa. Sembra che questo libretto da appena cento grammi, grande 5 cm x 4,5 cm, fosse stato realizzato per accompagnare il corredo funebre di un aristocratico orfista, cioè dedito al culto di Orfeo. Questa era una religione tipica della Tracia, cioè proprio quella zona intorno al Mar Nero corrispondente all’odierna Bulgaria e Romania. E se vi state chiedendo che ci facesse un artefatto etrusco in quel luogo, la risposta è che ci sia arrivato probabilmente seguendo delle rotte commerciali già attive ai tempi.

Oggi è conosciuto con il nome di “Libro d’oro dell’orfismo”.

Il Libro d’oro dell’orfismo: il codex più antico della storia | I Domandony Il Libro d’oro dell’orfismo: il codex più antico della storia | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 10:00:00 Rating: 5

Nessun commento

Get All The Latest Updates Delivered Straight Into Your Inbox For Free!