Le capre capiscono se siamo felici o arrabbiati? La scienza risponde | I Domandony
E se le capre fossero più empatiche
di alcune persone? Ovvero: come un ruminante può leggere le espressioni
facciali umane.
I movimenti che facciamo con il
viso sono uno dei nostri primi modi di esternare qualcosa, di mandare un
messaggio al nostro interlocutore, umano e non. È una di quelle caratteristiche
che accomuna l’uomo e gli altri primati ed è anche una di quelle cose che gli
animali addomesticati hanno imparato a decifrare negli ultimi millenni di vita
comune. La ricerca scientifica si è spesso concentrata su quegli animali
domestici che convivono con l’uomo per la compagnia o in forma collaborativa
(caccia, mezzo di trasporto, guardia), come i cani, i gatti o i cavalli, ma è
ancora poco chiaro come si comportino altri animali addomesticati per motivi
diversi, come l’allevamento. Un gruppo di ricerca guidato da Christian Nawroth
ha quindi provato a fare luce sulla questione e questo è quello che hanno
trovato testando le capre.
Essendo animali adibiti al sostentamento
e/o alla generazione di materie prime come la pelle, le capre sono state
addomesticate seguendo una linea di convenienza, cioè secondo parametri di produzione
di latte, di carne, di figli e così via. Gli animali più vicini all’uomo tendenzialmente
invece sono stati scelti non solo per le loro caratteristiche sfruttabili, ma
anche per il carattere più o meno docile, per l’aspetto, per la loro capacitÃ
di adattarsi alla vita umana. Detto questo, ciò non significa però che il
carattere dell’animale da allevamento non fosse rilevante e infatti i
ricercatori ipotizzavano che fin dal principio l’uomo avesse scelto quelle
razze di capre più docili e che dimostravano una qualche risposta al
comportamento umano. Per dimostrare quindi che non solo gli animali da
lavoro/compagnia siano in grado di reagire al sentire umano, il team di Nawroth
ha messo alla prova un campione di capre.
Per il test sono state scelte 35
capre, 14 femmine e 21 maschi, di età compresa fra i 3 e i 19 anni, tutte
abituate all’interazione umana. Di queste, 15 non hanno proprio interagito con
gli stimoli e quindi sono state scartate. La prova consisteva in quattro
fotografie di due attori, maschio e femmina, sconosciuti ai soggetti, che riproducevano
due espressioni facciali diverse, una positiva (allegra) e una negativa
(collerica). Le capre sono state testate per 8 settimane, un totale di 4 volte,
quindi una volta ogni due settimane, così da non stressarle e condizionarle con
sessioni prolungate e ripetitive. Metà del campione aveva il volto positivo a
destra e quello negativo a sinistra; l’altra metà al contrario.
Ed ecco i risultati: le capre
interagivano soprattutto con le espressioni positive e non è stata rilevata
alcuna correlazione al sesso dell’animale o del soggetto dell’immagine. È stato
però osservato che le foto positive posizionate a destra ricevevano maggiori
interazioni delle altre. Al contrario, quando i volti felici stavano a
sinistra, non si è notata una corrispondenza precisa. Quindi, oltre a scoprire
una risposta concreta alle espressioni positive, è stato osservato che le capre
hanno un bias cognitivo sulla posizione del soggetto da osservare. I
ricercatori ipotizzano sia merito dell’emisfero sinistro del cervello che
elabora le informazioni dell’occhio destro. Questa sarebbe quindi un’ulteriore
prova, sempre secondo il team, della distinzione in emisferi del cervello dei
mammiferi in destro (adibito soprattutto alle emozioni di paura e aggressione)
e sinistro (concentrato sulle emozioni positive di felicità e tranquillità ).
L’ultima scoperta dello studio è che le capre sono
belle, ma potrei essermelo inventato perché lo penso io!
Le capre capiscono se siamo felici o arrabbiati? La scienza risponde | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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13:24:00
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