Effetto Ganzfeld: come avere allucinazioni senza assumere droga | I Domandony


Non sono qua per giudicarvi: se avete finito le vostre sostanze ricreative, diciamolo nel modo più burocratico possibile, e non potete uscire a recuperarne altre, c’è un altro modo per sballarvi: l’effetto Ganzfeld.

Un po’ come lo strumentopolo misterioso della casa di Topolino, vi do tre “strumenti” (sarebbero indizi ma hey, sennò il parallelismo non torna) che ci torneranno utili più tardi: minatori, pitagorici, cinema del prigioniero. 

Prima di capire che cos’è questo effetto Ganzfeld bisogna ricordare che il cervello è un complesso sistema elettrico composto da miliardi di neuroni che inviano costantemente segnali; questi solitamente si tramutano in una qualche forma di attività cerebrale, di pensiero o di segnale da inviare agli altri organi per funzionare. C’è poi una specie di dispersione chiamata rumore neurale, composta da piccolissime fluttuazioni di elettricità che si spostano fra le reti neurali. Questo fenomeno è ancora poco chiaro e buona parte della neurologia sostiene che non sia un semplice rumore di fondo ma che anzi sia il battito cardiaco del nostro cervello, un’onda costante che attiva al passaggio i vari neuroni: sembra infatti che al suo transito i neuroni toccati diventino molto più reattivi. Ecco, questo bassissimo voltaggio però può essere amplificato ed è qui che entra in gioco l’effetto Ganzfeld.

Durante le sue ricerche negli anni ’30 del ‘900, lo psicologo tedesco Wolfgang Metzger si accorse che i soggetti che si fissano su un campo visivo (da qui il nome Ganz-feld = campo completo) completamente primo di stimoli, tipo un colore uniforme, dopo un po’ cominciano ad avere allucinazioni e presentano un encefalogramma diverso dal solito, sintomo di un mutamento del rumore di fondo. Questo avviene perché il cervello cerca di ricostruire le parti mancanti dovute alla privazione sensoriale e allora, in assenza di altro, utilizza le informazioni del brusio neurale e le dirotta verso la corteccia visiva primaria, cioè una zona del cervello che si occupa di rielaborare le informazioni visive.

Ma se Metzeger è stato il primo a descriverlo scientificamente, lungo la storia abbiamo avuto svariati altri esempi. I discepoli del filosofo e matematico greco Pitagora erano soliti cercare delle allucinazioni chiudendosi al buio di una caverna. Allo stesso modo i minatori che per qualche motivo rimangono intrappolati per un certo lasso di tempo, riportano la visione di fantasmi e allucinazioni varie. C’è poi il caso dei galeotti confinati in celle buie che dopo un po’ cominciano a vedere forme luminose in giro per la stanza e per questo il fenomeno prende il nome di cinema del prigioniero.

Come avrete intuito quindi l’oscurità è una costante, ma non basta. Per essere efficace serve quindi una mascherina per gli occhi che crei il buio ma lasci possibilmente entrare qualche filo di luce; un letto su cui distendervi; e infine delle cuffie per isolare o su cui riprodurre del rumore statico (su YouTube ci sono milioni di video). Molti consigliano di scegliere un’adeguata lunghezza così, una volta finito l’audio, ci si possa risvegliare. Essendo allucinazioni naturali non sembrano generare effetti collaterali. Allontanate ogni tipo di distrazione e buon viaggio. 

Un ultimo consiglio: l’episodio pilota di “Ai confini della realtà” è un chiaro esempio di questo fenomeno, che in questo caso si mischia con l’effetto di deprivazione sensoriale. Si chiama “La barriera della solitudine” ed è un piccolo capolavoro, come il resto della serie.

Effetto Ganzfeld: come avere allucinazioni senza assumere droga | I Domandony Effetto Ganzfeld: come avere allucinazioni senza assumere droga | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 11:31:00 Rating: 5

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