Coronavirus: alcune lezioni dal passato | I Domandony
Se fossimo in un passato nemmeno troppo lontano, l’Italia da zona rossa sarebbe oggi circondata da un cordone sanitario e i francesi starebbero al confine per evitare che qualcuno entri nel loro paese.
Questo è quello che accadde nel 1821 quando il duca di Richelieu usò l’esercito per bloccare gli ingressi dalla Spagna, paese in cui divampava la febbre gialla. Ne parliamo perché qui compare per la prima volta il termine “cordon sanitaire”, ma già da secoli si usava circoscrivere una zona per evitare contagi e da alcune di queste storie abbiamo qualcosa da imparare.
Nel 1666, ad esempio, il villaggio inglese di Eyam venne colpito dalla peste bubbonica; per evitare contagi verso l’esterno, crearono allora un perimetro fatto di pietre intorno al paesino e lì rimasero per 14 mesi. Le provviste arrivavano dai villaggi vicini, che lasciavano i viveri sul confine e prendevano in cambio i soldi “disinfettati” con acqua o aceto (non avevano ancora idea che esistessero microrganismi come germi o virus). Morì l’80% degli abitanti, ma non mossero un passo fuori da Eyam.
Allo stesso modo l’illuminata imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1770 impose un cordone sanitario tra Austria e impero ottomano, impedendo che merci e persone infette potessero attraversare il confine. Per sicurezza allora materiali come il cotone e la lana venivano depositati in magazzini per settimane prima di essere utilizzabili, con tanto di guardie (contadini solitamente) che dovevano rimane a fargli da balia in attesa di cambiamenti che potessero indicare il contagio. I pellegrini invece dovevano rimanere in quarantena per 21 giorni, se arrivavano stando bene, e fino a 48 giorni se presentavano qualche sintomo. Se noi ci lamentiamo per questa situazione che ci costringe da appena qualche giorno, l’Austria mantenne il cordone sanitario fino al 1871 (101 anni) e in cambio non subì grandi epidemie di peste per tutto il periodo, al contrario degli ottomani flagellati dal morbo.
Nel 1918, invece, nel pieno dell’influenza spagnola, la cittadina di Gunnison, Colorado (USA), si barricò intorno al confine della contea. L’influenza spagnola si era generalmente rivelata troppo contagiosa e rapida per essere contenuta dalle semplici precauzioni o dal cordone sanitario, ma Gunnison optò per la via dura: chiuse ogni entrata e chi arrivava in città con il treno sapeva che sarebbe stato arrestato immediatamente e messo in quarantena per 5 giorni. In due mesi di isolamento, Gunnison non subì nessun decesso per influenza.
L’hanno detto tutti e non serve che lo faccia anche io, ma lo scopo di questa pagina è imparare a capire il presente e il futuro attraverso la storia e questi sono dei chiari esempi di cosa possiamo fare adesso per non aggravare la situazione. Per passare il tempo, recuperate i vecchi post di UroBros che male non fa 😏.
Coronavirus: alcune lezioni dal passato | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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11:08:00
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