Biglino, intelligent design e la prova del nervo laringeo ricorrente | I Domandony

Se nelle ultime settimane avete sentito parlare di un certo Biglino, magari grazie al podcast di Fedez e Luis, è probabile che abbiate anche un’idea di cosa sia il cosiddetto design intelligente degli esseri viventi: l’uomo e gli animali sono davvero stati creati in laboratorio, magari dagli alieni?
Spoiler: molto, molto, molto improbabile e ce lo dimostra un nervo inutilmente girovago.
Il concetto del disegno intelligente non è di certo una novità dell’ultimo periodo, benché abbia assunto questo nome poco più di 30anni fa. Se scorriamo un po’ di cultura antica e medievale, notiamo che la maggioranza dei filosofi e pensatori hanno spesso trovato la risposta alla creazione dell’esistenza in una qualche forma di progettista o, per dirla con i padri della chiesa, di dio. Il cosiddetto discorso teleologico sostiene infatti che la realtà, il creato, l’universo sia così complesso da aver bisogno di un progettista intelligente che ha programmato tutto nei minimi particolari. Se già questa idea ha perso molto appeal dopo Darwin, di certo non ne acquista con le versioni aggiornate che risultano soltanto essere meno coraggiose; infatti, la teoria del progetto intelligente sostiene le medesime cose, ma si lava le mani dall’identificare il progettista, ammettendo semplicemente che esista ma non sappiamo chi sia.
Diciamolo subito: si tratta di una PSEUDOSCIENZA che NON ha nessuna base accademica. L’idea che conosciamo oggi sembra essere nata nel 1987 dopo una sentenza della Corte Suprema degli USA che sancì la separazione tra stato e chiesa, e quindi da quel momento si mise uno stop all’insegnamento del creazionismo ( = dio come creatore) nelle scuole pubbliche; inoltre, la stessa sentenza durante “il caso Edwards v. Aguillard” decretò che il darwinismo non dovesse essere per forza l’unica teoria scientifica studiata nei licei, e che altre potevano accompagnarla.
Fattosi ormai il 1989, venne pubblicato un libro poi adoperato dalle scuole superiori statunitensi che utilizzava uno stratagemma tanto semplice quanto funzionale (almeno superficialmente) per darsi un tono di scientificità: con il loro “Of pandas and people” Percival Davis e Dean H. Kenyon sostituirono il termine “creazionismo” con “design intelligente”, mantenendo però i medesimi principi. Da qui partì un escalation di eventi che portarono nel giro di pochi anni alla creazione del Center for Science and Culture e del Discovery Institute, entrambe associazioni in favore del cambiamento del paradigma secondo cui il darwinismo sia scienza; infatti, uno dei principali sostenitori di tale idea, cioè l’ex avvocato senza esperienza in biologia Phillip Johnson, sostenne che la teoria evoluzionistica sia tautologica, cioè si auto-spiega affermando di aver senso (“sono vera, perché sono vera”) contraddicendo quindi il principio di falsificabilità di Popper secondo cui una teoria per essere tale deve poter essere falsificabile.
A questo punto dobbiamo tirare le somme e capirci: il mondo è complesso e tutto sembra bilanciarsi piuttosto bene nella natura, no? Alla fin fine ha funzionato per miliardi di anni, chi siamo noi per dire che non sia tutto un gran bel progetto studiato a tavolino?
Tralasciando i ragionamenti più o meno complessi del tipo: ok, anche se fossimo creati in laboratorio, chi ha creato chi ci ha dato la vita? Costui è a sua volta il frutto di un esperimento? Quanti passaggi di creazione-creatore dobbiamo risalire prima di trovare la vera ragione? Ma mettiamo da parte queste banali domande perché non hanno molto senso alla luce di quanto segue.
Il nervo laringeo ricorrente è appunto un nervo che si dipana dal nervo vago che ha origine dal tronco encefalico; in pratica parte dal cervello e arriva alla laringe e contribuisce a farci parlare. Il percorso è breve, no? Il tronco encefalico e la gola sono piuttosto vicini e un bravo ingegnere passerebbe un cavo diretto. Però un ingegnere non sembra esserci poiché il nervo si fa una passeggiata bella lunga, scendendo, passando dal cuore e tornando su verso la gola. Questo è accaduto a livello evolutivo, e lo si vede in tantissimi animali, poiché i nostri progenitori acquatici avevano questo cavo che passava oltre il cuore per raggiungere le branchie, un percorso diretto in un pesce primordiale; però, man mano che crescevamo, diventavamo milioni di altre specie, il nervo non ha preso un’altra via, ma si è semplicemente adattato per rimanere in contatto tra il cervello e le vie respiratorie, rimanendo sempre bloccato dal cuore. Nel corso di milioni di anni è quindi diventato un filo inutilmente lungo che dimostra che un design poi troppo intelligente non esiste.

Biglino, intelligent design e la prova del nervo laringeo ricorrente | I Domandony Biglino, intelligent design e la prova del nervo laringeo ricorrente | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 23:30:00 Rating: 5

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