Global Policeman: l'egemonia sul mondo attraverso i secoli | I Domandony

Cos’hanno in comune l’antica Roma, l’impero britannico, gli Stati Uniti e (forse) la Cina? In un momento o nell’altro, tutti e quattro si sono sentiti i poliziotti del mondo.
Per circa 200 anni l’Urbe impose sui territori inglobati dall’impero la cosiddetta Pax Romana; tutto iniziò nel 27 a.C. con Augusto, padre del principato, e finì nel 180 d.C. con Marco Aurelio. In quel periodo di tempo, lo strapotere di Roma su buona parte dei territori occidentali permise di portare la pace ovunque, spesso con la forza o con l’intimidazione. Da molti è quasi definito un periodo miracoloso poiché prima di allora non v’era mai stato un così lungo lasso di tempo di pace fra i popoli. Poi per millenni il nulla. Le rotte nautiche erano gestite singolarmente da ogni popolo o tramite accordi fra singoli paesi, le lotte fra regni venivano combattute senza che nessuno si ergesse a sovrastruttura in grado di metterci becco. Certamente in vari momenti nel corso della storia ci sono state nazioni più o meno rilevanti e in grado di imporsi anche solo a livello di pensiero, si pensi allo Stato Vaticano che sfruttava la religione anche per scopi politici, ma bisogna aspettare il 1815 per rivedere una copia di quella pace romana che non si vedeva da secoli.
Quell’anno si impose sul mondo la soverchiante forza dell’impero britannico al massimo del suo splendore Nonostante avesse perso da relativamente poco le colonie del nord America, gli inglesi non mollarono il colpo e proprio per quel motivo cominciarono a guardare ad est, verso l’Asia. La sua potenza navale era imbattibile e la forza del suo esercito era stata confermata ancora una volta dalle guerre napoleoniche che l’avevano vista vincitrice. Si impose allora come egemonia globale, controllando le rotte del mondo e stipulando accordi con vari paesi, come quelli arabi, per la protezione in caso di attacco esterno. Questo status andò avanti almeno fino al 1914, quando con lo scoppiò della Prima guerra mondiale, con la progressiva perdita di territori e potenza dell’impero inglese e con l’ascesa di altri paesi come gli USA, il mondo si divise in tanti segmenti che non erano più disposti a sottostare al ruolo di primo piano a livello internazionale della corona britannica. Si susseguirono così due guerre mondiali che videro il mondo dividersi in almeno 2 blocchi: prima Alleati contro Asse e poi, con la guerra fredda, in atlantici vs comunisti/sovieici. In realtà ci sarebbe anche un terzo blocco, cioè il cosiddetto terzo mondo, termine che infatti in origine non si riferiva allo status economico di un paese, ma al fatto di non essere schierato con le altre due superpotenze.
Come è facile immaginare, a quel punto, dal ’45 in poi, si impose l’egemonia degli Stati Uniti che erano usciti vincitori dalla Seconda guerra mondiale, nonché finanziatori della ricostruzione postbellica e, non di meno, creatori della moderna cultura popolare grazie a cinema, musica e letteratura. Sfruttando questo loro peso a livello mondiale, gli USA si sono spesso arrogati il diritto di intervenire in faccende talvolta geograficamente molto distanti. Si fa riferimento ad esempio all’invasione dell’Iraq mascherata da missione di controllo in cerca di armi di distruzione di massa, ma nascondendo, dicono gli esperti, secondi fini come la conquista del potere in certe regioni o l’ottenimento di risorse.
Arrivando ai giorni nostri invece sembra che la bilancia del mondo si stia spostando. Molti paesi prima non sviluppati, stanno velocemente coprendo le distanze col mondo progredito. Paesi come l’India e il Brasile stanno facendo passi da gigante, ma ben lungi dal potersi imporre sul resto del mondo. Quel ruolo infatti sembra aspettare alla Cina che già oggi si occupa di controllare militarmente le tratte marittime in alcune zone del mondo, soprattutto in favore dei propri concittadini o interessi. In futuro quindi la Cina potrebbe diventare la polizia del mondo, con tutti i pericoli che eventualmente un regime di quel tipo potrebbe comportare su così vasta scala.
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