Giornalismo: origini e storia della tecnica delle 5W | I Domandony
Cos’hanno in comune poliziotti e
giornalisti? Forse l’amore per le ciambelle, ma non è questa la risposta; oggi
vedremo la storia delle famigerate 5w: who, what, when, where, why.
La tecnica delle 5w è uno dei
primi metodi che ci insegnano a scuola quando impariamo a scrivere e risulta
effettivamente utile avere uno schema in testa se non abbiamo dimestichezza con
la produzione di testi dato che consiste nel creare il nostro documento ricordandoci di rispondere a quei cinque quesiti. Per i meno versati, le 5w si traducono in italiano con “chi,
cosa, quando, dove e perché” e la popolarità moderna di questo sistema viene
fatta risalire al 1800 quando le notizie venivano talvolta trasmesse tramite
telegrafo; quest’ultimo non era infatti particolarmente stabile e quindi spesso
la linea cadeva prima che si potesse trasmettere il messaggio per intero. Per ovviare
al problema vennero introdotte le 5w in modo da fornire immediatamente un
quadro generale a cui aggiungere poi tutti gli eventuali particolari. La tecnica
però è molto più antica di così e dobbiamo andare indietro di oltre 2000 anni.
Per molto tempo l’invenzione
delle 5w (che poi non erano manco 5 e soprattutto non erano w) è stata
attribuita al retore greco Ermagora di Temno, vissuto nel secondo secolo a.C.;
nel 2010 è però saltata fuori la conferma che in realtà una prima versione era
già presente nelle opere di Aristotele, nello specifico nell’Etica Nicomachea. Per
chiarezza, Aristotele è vissuto nel quarto secolo a.C., quindi quasi duecento
anni prima di Ermagora. Ad ogni modo, il filosofo aveva definito le sue domande
di base col nome di “sette circostanze” che verranno poi rinominate da Tommaso d’Aquino
col titolo di “Circostanze dell’agire umano”. In origine Aristotele aveva
ideato questo metodo per capire la volontarietà di un atto: secondo egli, non
poter rispondere a queste domande significava infatti non aver compiuto
volontariamente un’azione. Abbiamo però detto che nel caso del filosofo greco esistono
due domande in più rispetto a quelle che ci insegnano oggi ed è infatti sempre
Tommaso a riportarci in latino le sette circostanze aristoteliche:
Quis,
quid, quando, ubi, cur, quem ad modum, quibus adminiculis
Chi,
cosa, quando, dove, perché, in che modo, con che mezzi
Vennero poi formulate molteplici
versioni, da Cicerone a Quintiliano passando per Boezio e molti altri pensatori
e non; pian piano infatti il metodo venne usato anche dalla chiesa nella
definizione dei peccati commessi dai fedeli in modo da attribuire la giusta penitenza
in base alle risposte, come in una specie di interrogatorio (parliamo del 13esimo
secolo, all’epoca del quarto concilio Laterano); molto più tardi, le 5w
tornarono utili anche nello studio della Bibbia e da lì nello studio a tutto
tondo. Già nel secondo decennio del 1900 la regola delle 5w veniva insegnata
nelle scuole di giornalismo, spesso associata ad una sesta parola, cioè “how”, “come”
in italiano. Dal quel momento i giornali cominciarono ad utilizzare la tecnica nell’attacco
degli articoli, in modo da dare subito tutte le informazioni importanti all’inizio.
Ma come dicevamo in apertura, anche la polizia ne fa uso, soprattutto per
completare i verbali o per cominciare a formulare un interrogatorio con delle
informazioni basilari.
Giornalismo: origini e storia della tecnica delle 5W | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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13:55:00
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