Perché gennaio dura così tanto? Una spiegazione scientifica | I Domandony
Se frequentate i social è molto
probabile che abbiate visto più di una persona lamentarsi della sconsiderata
lunghezza di gennaio: dato che siamo al 54 del mese, che sta succedendo?
“Quando un uomo siede
un'ora in compagnia di una bella ragazza, sembra sia passato un minuto. Ma
fatelo sedere su una stufa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi
ora.”
Volendo potremmo già fermarci
qua, poiché questa citazione di Einstein racchiude già la risposta che stiamo
cercando, ma dato che c’è ancora un po’ di spazio, vediamo di capirci meglio.
Se cercate su Google sono tante le risposte che vengono fornite a questa
domanda: l’inizio di una dieta dopo le feste che ci fa sentire tristi e
sconsolati, l’iscrizione in palestra, il freddo e grigio clima invernale, il
ritorno a scuola o a lavoro, e altri eventi simili. Psicologicamente potrebbe
avere anche un senso, ma solo a livello superficiale poiché c’è un motivo ben
più profondo che risiede nelle solite sostanze che ci condizionano
costantemente.
La percezione del tempo non ha
niente a che fare con lo scorrere fisico del tempo; su questo c’è poco da
discutere, lo possiamo ben immaginare tutti, ma da che dipende? Principalmente
dagli stimoli che riceviamo, che a loro volta scatenano il rilascio di sostanze
diverse nel nostro cervello. In particolare, la chiave del mistero sta nella
dopamina che con la sua azione regola la nostra percezione del tempo. Per
funzionare ha bisogno di punti di riferimento ovvero di una conoscenza di base
del mondo: dobbiamo capire cosa ci piace e cosa no, sapere cosa ci aspetta e
cosa abbiamo appena vissuto (avete presente il viaggio di ritorno che sembra
sempre più corto dell’andata?), dobbiamo anche valutare la frequenza con cui si
fa un’attività (la millesima volta che fai la stessa azione un po’ di
entusiasmo se ne va). In sostanza, il focus sta sul paragone tra ciò che nel
tuo database, la memoria, è visto come divertente e cosa invece non lo è. A
quel punto la dopamina si attiverà nei momenti felici e farà percepire lo
scorrere del tempo in maniera molto più rapido, viceversa nei casi di tristezza
o noia.
A questo punto forse avrete già intuito
dove voglio andare a parare: gennaio segue il natale e in generale il periodo
natalizio che è costellato di impegni, regali, cene fra colleghi e amici,
organizzazione di eventi e così via. In quel frangente la dopamina lavora
costantemente per tenerci sempre attivi ma non appena le lucette di natale si
spengono, i livelli del neurotrasmettitore si abbassano. Quindi passiamo da un
momento di euforia fra bagordi e fuochi di capodanno con tante pause dalla vita
di tutti i giorni, ad un periodo di ritorno alla noiosa realtà quotidiana. Il risultato è un povero gennaio che ci va di mezzo suo malgrado.
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Perché gennaio dura così tanto? Una spiegazione scientifica | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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16:41:00
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