Perché si usano blu e rosa per maschi e femmine? | I Domandony


Le questioni di genere oggi sono sempre più importanti nella società occidentale e spesso portano a scontri di posizioni differenti. Paradossalmente però, quello stesso passato che faceva del famigerato patriarcato un caposaldo della vita comune, aveva trovato inconsapevolmente una soluzione ad un quesito che oggi molti genitori dovrebbero porsi: è giusto insegnare ad un maschio ad essere maschio e a una femmina ad essere femmina? Per capirlo ripercorriamo la storia del blu e del rosa.

Almeno fino alla prima guerra mondiale tutti i bambini, per lo meno in occidente, venivano vestiti con colori neutrali, con una particolare predilezione per il bianco. Il motivo era puramente pratico poichè in quel modo si poteva lavare tutto con la candeggina senza rovinare i colori, si poteva bollire senza nessuna preoccupazione e si poteva sostanzialmente mischiare il vestiario infantile a tutto il resto della biancheria per una rapida pulizia; una soluzione tanto semplice quanto pratica dato che non esistevano pannolini usa e getta o vestiti dalla specifica fattura, essendo questi spesso confezionati all’occorrenza; un'altra funzione puramente pratica era la possibilità di tramandare, di figlio in figlio, gli stessi abiti evitando così di doverne comprare sempre di nuovi. Ennesima particolarità gender neutral era poi l'acconciatura dei capelli. Solitamente venivano lasciati crescere e nel caso dei maschi venivano tagliati intorno ai 6/7 anni, momento in cui i bambini cominciavano ad andare a scuola, se ce n'era l'occasione, o a lavorare. Bisogna poi considerare anche il concetto di fanciullezza che è più recente di quanto pensiamo: dipendentemente dal momento storico e con molte sfumature, si passava dall'essere bambini all'essere "adulti".

In sintesi, quindi, il bianco era un colore neutrale e comodo da far indossare ai bambini. Possiamo ad esempio qui vedere una bella foto del presidente USA Franklin Delano Roosevelt risalente al 1884, quando a due anni e mezzo indossava una bella casacca bianca, che sembra quasi una gonna, e portava i capelli lunghi fino alle spalle. Ma allora sti colori da dove arrivano?

I vestiti per l'infanzia cominciarono a prendere colore a metà del 1800, senza però nessuna specificazione di carattere sessuale. Erano semplici colori pastello per vestiti meno grezzi rispetto al passato. Ad un certo punto però la Earnshaw's Infants' Department, un giornale specializzato sui vestiti per bambini, sul finire della prima guerra mondiale saltò fuori con un articolo in cui veniva asserito che "generalmente la regola è che il rosa è per i maschi e il blu per le femmine” poichè il primo è un colore forte e quindi adatto ai futuri uomini e il secondo un colore delicato adatto alle future donne. C'erano poi specificazioni varie che emersero in quei tempi, come quelle secondo cui le bionde dovessero vestirsi di blu ma le brune di rosa, o i bambini con gli occhi blu dovessero vestirsi di blu e quelli con gli occhi marroni di rosa. Comunque sia, ancora nel 1927 il Time rimarcava questa posizione dopo un’analisi sulle vendite dei principali negozi per bambini a New York.

La svolta arrivò solo dagli anni '40 in poi, quando i venditori e i produttori decisero di adattarsi ai movimenti femministi che avevano usato in maniera provocatoria i colori del patriarcato: le bambine cominciarono allora ad essere vestite in controtendenza con il costume del tempo e quindi di blu. Questa reazione sovversiva (lo era per lo meno ai tempi) scatenò quindi il cambiamento nei colori che ancora oggi permane e venne quindi spinto dalla nuova economia consumista che voleva una maggiore diversificazione di prodotti; infatti, per i produttori, creare abiti o giocattoli specifici per i due sessi significava poter vendere sempre più prodotti per ogni tipo di pubblico. Il crescente benessere economico del boom degli anni ‘50 e ‘60 assecondò questo andazzo poichè i genitori non avevano più la necessità di dover adattare i vestiti del primo figlio anche per i figli seguenti.

Il colpo di grazia arrivò poi con la popolarizzazione dei test di gravidanza e delle ecografie che, riuscendo a predire il sesso del nascituro, permettevano di organizzarsi di conseguenza. In questo modo, ancora una volta, il mercato colse la palla al balzo e fece in modo che le famiglie scegliessero immediatamente cosa dovessero indossare i bambini. Come detto in apertura, oggi assistiamo invece ad un'inversione di tendenza e molti genitori cominciano a preferire un approccio più soft e neutrale verso un vestiario che potrebbe influire sulla percezione che i bambini avranno di sé.


Perché si usano blu e rosa per maschi e femmine? | I Domandony Perché si usano blu e rosa per maschi e femmine? | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 13:49:00 Rating: 5

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