Interspecies Internet: una rete per comunicare con gli animali | I Domandony

Cosa mai potrebbero fare una psicologa cognitiva, un professore del MIT di Boston, uno dei padri di internet e il leader dei Genesis? Ovviamente creano un nuovo concetto di internet interspecie.

Da anni la dottoressa Diana Reiss lavora con i delfini, ci vive insieme e li studia alla ricerca di una qualche forma di linguaggio con cui poter comunicare fra specie diverse. I delfini, come altri animali quali le gazze, i corvi, gli elefanti e alcune scimmie, sono tra i pochi esseri viventi ad avere coscienza di sé, cioè capiscono ad esempio che il riflesso in uno specchio è la propria immagine e non la rappresentazione di un altro esemplare. Tra le altre cose, la ricercatrice è riuscita ad istruire alcuni delfini a rispondere e richiedere determinate questioni attraverso l’uso di simboli a cui corrispondono dei precisi suoni. Ad un certo punto, dopo aver letto dei suoi studi, il musicista Peter Gabriel la contattò per offrirsi come collaboratore nelle sue ricerche; Gabriel, frontman della band inglese Genesis, già da tempo si interessava all’interazione fra musica ed animali e quando ebbe la possibilità di suonare con una bonobo rimase particolarmente affascinato e stupito dalla capacità di improvvisazione che la scimmia dimostrava davanti ad uno strumento che non aveva mai toccato prima di allora; con il semplice accompagnamento di Gabriel, Panbanisha, questo il suo nome, riusciva a rispondere con alcune note che trovava interessanti.

A quel punto Gabriel stava già contattando vari scienziati e ricercatori per approfondire la questione musicale interspecie poiché il suo sogno, in tal senso, è quello di duettare con un animale. Si imbattè allora in Neil Gershenfeld, direttore del Centro per i bit e gli atomi al MIT di Boston, uno dei più grandi istituti che si occupano di innovazione, ricerca e tecnologia. Qui Gershenfeld tiene un corso dal titolo “Come costruire (quasi) tutto”, in cui insegna a pensare alla tecnologia fuori dagli schemi, con risultati quali la sveglia con cui bisogna fare wrestling per convincerla che siamo davvero svegli o un browser per permettere ai pappagalli di navigare in internet. Gershenfeld non è un semplice visionario pazzoide (almeno a prima vista), ma lavora ormai da anni al futuro di internet di cui cominciamo a vedere i primi accenni, cioè l’internet of things, o internet delle cose. Si tratta di quel nuovo modello in cui internet non è semplicemente una bolla là fuori, intangibile, ma comincia a diventare il mezzo per interagire con tutto quanto, dal forno di casa, all’impianto industriale. Ecco che allora proprio da questo concetto è partito il professore ponendosi una domanda: internet è stato creato da uomini di mezza età pensando fosse riservato agli umani; e se invece stessimo dimenticando qualcosa? E se fosse utile a tutto il pianeta?

Qui si inserisce allora la quarta figura che si sta occupando del progetto “Interspecies Internet”, cioè Vint Cerf, uno dei padri di internet, colui che oltre 40anni fa lavorò ai primi protocolli alla base del funzionamento della rete. Anche Cerf si è posto quesiti simili a quelli di Gershenfeld: 40anni fa abbiamo scritto le regole di internet, 30anni fa le abbiamo messe in pratica. Pensavamo di star costruendo un sistema per connettere i computer, ma in realtà abbiamo capito ben presto che avevamo creato un sistema per connettere le persone. Ma la cosa più divertente è che oggi stiamo iniziando a capire come utilizzare internet per parlare con qualcuno che non è un essere umano.

I lavori non sembrano progredire in maniera particolarmente rapida, ma i quattro stanno cercando di portare dalla loro parte quanti più ricercatori possibile in modo da agevolare l’avanzamento della loro idea. Per rispondere ad una domanda che forse vi state ponendo, cioè a che mai dovrebbe servire tutto ciò, bisogna sottolineare che trovare un modo di comunicare con altri animali che hanno una qualche forma di intelligenza non è un esercizio fine a sé stesso. Prima di tutto così facendo potremmo riuscire a capire meglio come funzionano le singole specie che vogliamo ascoltare, ma ancora più importante in un’ottica quasi utopica, un eventuale risultato ci servirà come palestra per il futuro della comunicazione interplanetaria: come comunicheremo con specie senzienti completamente diverse da noi? “Interspecies Internet”, punta proprio a questo: trovare un modo per connettere intelligenze diverse.

Interspecies Internet: una rete per comunicare con gli animali | I Domandony Interspecies Internet: una rete per comunicare con gli animali | I Domandony Reviewed by Antonio Emmanuello on 15:01:00 Rating: 5

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