Pseudoscienza: la bizzarra nuova cronologia di Fomenko che riscrive la Storia umana| I Domandony
Non penso sia una novità che una delle
piaghe del nostro tempo sia la mancanza di credibilità nelle fonti dell’informazione.
Se oggi le fake news si presentano come un fenomeno tutto nuovo per il modo in
cui si propagano e per la quantità di persone che possono facilmente
raggiungere, quello della falsa informazione non è un’invenzione dell’ultimo
minuto e infatti esiste praticamente da sempre. E se spesso queste verità
alternative sono presentate per ignoranza, incoscienza o opportunità, talvolta
grandi intellettuali rischiano di creare cortocircuiti pericolosi. Pertanto oggi
ne vediamo un esempio con la nuova cronologia di Fomenko.
Anatolij Timofeevič Fomenko non è
proprio l’ultimo dei cretini, anzi. È uno stimato matematico apprezzato dalla
comunità scientifica principalmente per i suoi lavori sulla
topologia. Fuori dai confini accademici il suo nome è però associato a idee
molto meno virtuose e simili più che altro a vaneggiamenti fantasiosi. Chiariamo
quindi fin da subito che la nuova cronologia sviluppata da Fomenko è una
pseudoscienza e dunque non si basa su prove verosimili né è accettata dal resto
della comunità.
Ma di che si tratta?
Quando parliamo di Storia in
senso stretto la regola basilare che la divide dalla Preistoria è tanto chiara
quanto labile: la comparsa della scrittura. Se infatti in alcune zone del mondo
come l’Egitto si scrive da circa 5mila anni, in altre parti come la Nuova Guinea
è comparsa solo nel 1600, quando l’Europa era in pieno Rinascimento. La storiografia
ufficiale ripercorre quindi i millenni e se prendiamo in considerazione i
reperti precedenti alla scrittura, la storia umana si allunga notevolmente
oltre i 5mila anni a cui facevamo riferimento. Tutto questo però per Fomenko
non ha molto senso.
In poche parole, Fomenko sostiene che la storia umana sia
molto più breve di quanto tradizionalmente ritenuto e che molti eventi che noi
consideriamo diversi per tempo e posizione geografica siano in realtà gli
stessi accadimenti ma trascritti in maniera errata. La sua cronologia pertanto asserisce
che non esista un’epoca romana, una greca e una egizia, ma queste sarebbero
tutte comprese nell’arco del medioevo, ma non di tutto il medioevo, ma solo del
Basso poiché l’Alto (476 d.C. – 1000) non esisterebbe. Dunque, Fomenko fa partire la sua rilettura con
l’anno 800 d.C. poiché non ci sarebbero abbastanza fonti che ci dicano cosa sia
successo tra quel secolo e il Mille e dunque è possibile comprimere la storia
antica in quel lasso di tempo per colmare il vuoto.
Neanche a dirlo, questa cosa non
ha molto senso dato che le fonti ci sono eccome.
Dunque, tutto quello che noi
pensiamo sia successo successivamente all’impero romano sarebbe accaduto tra l’anno
1000 e il 1500; dopodiché la storiografia sarebbe tornata sui binari che
conosciamo tutti grazie alla stampa che ha permesso la copia in serie dello
stesso scritto senza il rischio che questo venisse manipolato da altri. Infatti
le traduzioni sbagliate, gli errori di trascrizione, i rifacimenti risalenti a
prima del ‘500 avrebbero corrotto la cronologia creando quattro copie fantasma della
stessa storia.
Vale la pena specificare che Fomenko trae le basi della propria
strampalata idea dal lavoro di Nikolaj Aleksandrovič Morozov il quale aveva proposto che le dinastie dei re del
vecchio testamento biblico e gli imperatori romani fossero in realtà correlati
con la conseguenza che tutto ciò che precedeva il primo secolo d.C. fosse sbagliato.
Prima di Morozov altri avevano provato a riscrivere la nostra cronologia. A partire
dal 17esimo secolo abbiamo Jean Hardouin il quale propose che i testi antichi
in realtà fossero molto più recenti e scritti dai monaci benedettini. Anche Newton
disse la sua: basandosi sulle Argonautiche di Apolonio Rodio ricollocò la
guerra di Troia e la fondazione dell’Urbe. Ci sarebbero altri esempi che potete
trovare nei link delle FONTI in fondo alla pagina ma ora è tempo di capire cosa sostiene concretamente Fomenko.
Il principio basilare l’abbiamo
già capito: alcuni eventi che collochiamo in certi contesti non sarebbero
altro che delle copie fantasma di un singolo evento; dunque, un imperatore
romano coinciderebbe con un faraone egizio o una guerra in Asia con un altro
conflitto nel Maghreb. Pertanto, la storiografia tradizionale risalente agli
anni precedenti il nono/decimo secolo sarebbero solo ripetizioni degli stessi
accadimenti e niente più mentre la famigerata cronologia che studiamo è invece
stata creata – sempre secondo il matematico – a tavolino nel sedicesimo e
diciassettesimo secolo. E allora le prove scientifiche con la datazione tipo
quella al Carbonio 14? Tutte sbagliate: o sono inaccurate oppure si basano
sulla cronologia tradizionale e qui vale la pena spendere qualche parola. Ladatazione al Carbonio 14 funziona perché possiamo comparare il decadimento degli
isotopi del carbonio in oggetti organici che siamo sicuri risalgano ad una
precisa epoca: conoscendo il meccanismo possiamo comparare lo status del decadimento
degli isotopi e capire così a quando potrebbe risalire il soggetto preso in
considerazione. Ma se noi prendiamo come riferimento una cronologia tutta
sballata, anche la datazione sarà completamente a caso.
Altro concetto è che l’antico
testamento sarebbe la trascrizione degli eventi successi durante il Medioevo,
mentre il nuovo testamento parlerebbe dei fatti antecedenti quel periodo (propone
quindi un’inversione tra antico e nuovo). Ci sarebbero poi delle prove basate
sugli antichi oroscopi di tutto il mondo, da quelli cinesi fino a quelli sumeri
ed egizi. In pratica Fomenko sostiene che le
corrispondenze risalirebbero a periodi ben diversi da quanto ritenuto.
Le dimostrazioni portate da Fomenko hanno dal canto loro una certa
rispettabilità se prese singolarmente dato che sfrutta strumenti sofisticati
della statistica per calcolare ad esempio la correlazione dei testi. Nonostante
questo, le basi da cui parte sono a dir poco parziali: è stato accusato di attingere
solo a fonti che gli tornano utili, di non tenere in considerazione nessuna
prova archeologica o scientifica fino ad alterare quei dati che invece degna di
uno sguardo, o ancora di non tener conto delle migrazioni che sono avvenute
nell’arco di millenni e che possiamo ripercorrere grazie al miscuglio delle
lingue generatesi.
Per quanto bizzarramente
affascinanti, diciamo che sono tutte teorie accettabili solo davanti a un (bel)
film con Nicolas Cage o simili.
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