Quella volta che delle voci nella testa salvarono la vita di una donna | I Domandony
Tendenzialmente le allucinazioni sensoriali di tipo psicotico hanno un risvolto negativo, fanno vivere male chi le ha oppure scatenano ansia e paure. C’è però un caso, uno solo per quanto ne sappiamo, in cui una signora sembra essere stata salvata dalle voci che sentiva nella sua testa.
Questa storia esce fuori da un articolo scritto dal dottor Ikechukwu Obialo Azuonye nel 1997 sulla rivista scientifica BMJ Clinical Research e il soggetto è la signora AB, nata nell’Europa continentale intono agli anni ‘40 ma trasferitasi in Inghilterra sul finire degli anni ‘60. Una donna in salute, casalinga e madre a tempo pieno. Ad un certo punto però, dal nulla, delle voci cominciano a parlarle:
“non aver paura. Lo so che potrà essere shoccante sentirci in questo modo, ma questa è la via più semplice per farlo. Io e i miei amici lavoravamo al Children's Hospital di Great Ormond Street e vorremmo aiutarti”.
La signora AB aveva già sentito parlare prima di allora di quell’ospedale ma non c’era mai stata dato che i suoi bambini non avevano mai avuto particolari problemi di salute. Essendo quindi un posto alla fin dei conti sconosciuto, AB cominciò ad aver paura ma notandolo, le voci nella sua testa fecero nuovamente capolino, stavolta per rassicurarla:
“per dimostrarti di essere sinceri, vorremmo che tu verificassi quanto segue” e le diedero tre informazioni che lei riscontrò poi essere vere.
Questa dimostrazione si rivelò ormai inutile poiché la signora pensava di essere completamente impazzita. Presa dal panico, contattò il suo dottore e questo a sua volta la indirizzò dallo psichiatra che si occupò di lei da quel momento in poi fino a scrivere l’articolo da dove è ripresa questa vicenda. Ikechukwu Obialo Azuonye le diede allora una cura a base di farmaci e dopo un paio di settimane di trattamento le voci sembravano essere sparite tanto che la famiglia di AB decise di fare una piccola vacanza per mettersi alle spalle gli ultimi eventi. Proprio allora, mentre era fuori dall’Inghilterra, le voci si ripresentarono pregandola di tornare a casa immediatamente perché qualcosa in lei non andava. Quelle stesse voci cominciarono ad andare oltre il semplice campanello d’allarme, dandole persino un indirizzo a cui recarsi. Il marito, che non credeva poi troppo a quelle allucinazioni, con riluttanza volle portarla in quel luogo che aveva sentito così da dimostrarle che non c’era nulla. Giunti là devono essere cascate le mandibole a qualcuno poiché quella era la sede del dipartimento di tomografia computerizzata di un ospedale londinese, uno dei pochi al mondo ad avere una tale tecnologia. Quando il giorno dopo ne parlò con il suo psichiatra, anche egli era piuttosto diffidente poiché dai suoi controlli non era emerso proprio nulla di anomalo. Per rassicurare la paziente però riuscì ad ottenere ben due scansioni. Anche a sto giro qualche mandibola deve essere scivolata poiché i risultati dei due test a quel punto furono incontrovertibili: la signora aveva un meningioma, un tumore alle meningi impossibile da diagnosticare fino a quel momento poiché erano assenti i tipici sintomi come il forte mal di testa o altri deficit cerebrali.
Venne quindi ben presto trattata con un intervento chirurgico di asportazione del corpo estraneo. Ripresasi dall’anestesia della difficile operazione senza complicazioni, la signora disse di aver sentito ancora una volta le voci dirle semplicemente:
“siamo felici di averti aiutata. Addio”
E non si fecero mai più sentire.
Lo psichiatra riporta nel suo articolo che in dodici anni da quell’intervento, la signora non ha mai riscontrato altri casi di allucinazioni uditive. A questo punto partono però le speculazioni: come facevano delle voci nella testa di una signora qualunque a sapere così tante cose? Nessuna prova evidente poteva portare a tale conclusione eppure una donna qualsiasi era riuscita a salvarsi grazie ad una allucinazione. Alcuni hanno allora proposto una spiegazione fantascientifica al limite del paranormale alla x-files: la signora AB è stata contattata telepaticamente da due individui che sapevano fosse malata. Secondo altri AB sarebbe una specie di truffatrice che si è inventata una tale scusa per sfruttare il sistema sanitario inglese dopo aver ricevuto precedentemente la diagnosi nel suo paese d’origine; questa versione avrebbe però poco senso dato che aveva tutto il diritto di essere curata già da almeno 15 anni prima che le voci comparissero nella sua vita.
C’è poi una terza versione più ponderata e verosimile: dato che è improbabile che un tumore di tale entità non avesse generato effetti, è possibile che la signora sentisse effettivamente qualcosa darle fastidio alla testa. A quel punto potrebbe essersi convinta di avere un tumore e da lì avrebbe cominciato ad immagazzinare inconsciamente più informazioni sull’argomento di quanto razionalmente si rendesse conto. La paura poi fece il resto creando queste allucinazioni uditive che le dicevano semplicemente quello che già lei sapeva. Il fatto che poi siano sparite una volta scampato il pericolo, è quindi un’ulteriore prova che fossero solo una manifestazione dell’ansia e della paura che sono sparite insieme al tumore.
Se così fosse, non solo è una spiegazione assolutamente logica, ma anche incredibilmente affascinante su come questa nostra poltiglia grigia riesce ad elaborare la realtà.
Quella volta che delle voci nella testa salvarono la vita di una donna | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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08:58:00
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