Tapputi: la prima chimica della storia e l'arte di fare profumi nell'antica Mesopotamia | I Domandony
Escludendo il mondo contemporaneo, la grandissima maggioranza dello scibile umano è stato prodotto da maschi. Eppure, svariati millenni fa, una donna sembra essersi presentata al mondo come il primo chimico della storia. Il suo nome era e per sempre sarà Tapputi.
Tapputi, o Tapputi-Belatekallim (in cui "Belatekallim" consiste in un titolo traducibile con "sovrintendente femmina di un palazzo"), per quanto ne sappiamo al momento è la prima chimica della storia del mondo. E non solo la prima donna chimico, ma il primo essere umano che viveva di quello. Era una creatrice di profumi di cui abbiamo traccia grazie a una tavoletta scritta in cuneiforme risalente al 1200 a.C. e ritrovata in quella che era la Mesopotamia Babilonese. La suddetta fonte ci spiega anche il suo lavoro: dice infatti che usasse fiori, oli e calamo aromatico (un'erba palustre) assieme a cipero (un'altra erba), mirra, e balsamo. A tutto ciò aggiungeva poi acqua o altri solventi e infine distillava e filtrava il risultato. Sembra inoltre che lavorasse insieme ad una collega dal nome purtroppo andato quasi perduto; ce ne rimane infatti solo una parte, la seconda metà : (—)-ninu. Come il suo titolo lascia intendere, il suo ruolo a corte non si "limitava" alla scienza, ma ricopriva il ruolo anche di sovrintendente al Palazzo Reale.
Nella medesima tavoletta in cui si parla di Tapputi, redatta in cuneiforme su argilla, si cita per la prima volta nella storia uno strumento che continuerà ad avere successo per millenni: l'alambicco. A quei tempi, cioè in quella che può essere definita l'età del bronzo della Mesopotamia, l'alambicco veniva utilizzato per produrre quei profumi tanto amati e utilizzati dalle classi più ricche della società . Il costo del prodotto finale infatti non era di certo per tutte le tasche dato che un buon profumo richiedeva il lavoro artigianale e sapiente di figure erudite e navigate in quell'arte. Nella società babilonese il profumo aveva una fortissima valenza simbolica e pertanto veniva utilizzato per collegare gli uomini e gli dei durante i riti religiosi. E non è quindi una casualità che anche i defunti venissero avvolti con essenze e profumi tendenzialmente dolciastri, cioè i preferiti dagli dei.
Considerando le informazioni che la sopraccitata tavoletta ci fornisce sulla materia, è possibile definirla una sorta di trattato o di paper scientifico - persino influente secondo gli storici - sulla complessa preparazione dei profumi. E se ancora non bastasse, tale fonte è la prima opera scritta a parlare in qualche modo di chimica. Giusto per fare un esempio, sulla tavoletta si può leggere quanto segue:
"un balsamo per il re fatto di fiori, olio e calamo, una canna usata spesso per trattare i problemi di stomaco".
Tapputi: la prima chimica della storia e l'arte di fare profumi nell'antica Mesopotamia | I Domandony
Reviewed by Antonio Emmanuello
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